TERNI - Nell’ambito dell’incontro organizzato in data odierna da Progetto Terni, avente per argomento “PUBLIC COMPANY: può essere una soluzione per la salvaguardia della siderurgia ternana?” con l’obiettivo di verificare con alcuni testimoni rappresentativi del settore siderurgico la fattibilità di una azione collettiva, forte e determinata volta a supportare le azioni delle istituzioni al fine di superare il difficile momento dell’Acciai Speciali Terni è emerso quanto segue.

L’intervento dell’ing. Mario Priante, dirigente industriale, consulente internazionale ed esperto del mercato siderurgico dell’inossidabile ha analizzato con precisione il percorso dell’ Acciaieria di Terni degli ultimi venti anni, dalla privatizzazione del 1994 ad oggi, mettendo in evidenza sia le problematiche passate, con il passaggio dell’azienda da multiprodotto (inox, magnetico, carbonio, fucinati) a monoprodotto (solo inossidabile) con problematiche strutturali nell’ambito commerciale e finanziario. Inoltre ha evidenziato che negli ultimi 30 mesi il management dell’Acciaieria non è stato in condizione di mettere a punto un strategia industriale, a causa dell’impasse successivo alla procedura di cessione da Thyssenkrupp ad Outokumpo e ritorno. Inoltre visto che attualmente la Thyssenkrupp non è intenzionata a tenere l’AST si potrà agire solo in 2 direzioni: riduzione costi e forte ristrutturazione, con conseguente ulteriore impoverimento del sito ternano!

Concludendo l’ing. Priante ritiene plausibile un intervento forte del Governo Italiano, al fine di evitare di ripetere gli errori industriali della Outokumpo e dell’ Unione Europea, e di condizionare in maniera decisa le scelte degli attuali azionisti.

L’intervento di Claudio Cipolla, segretario della FIOM/CGIL,  ha messo in evidenza la consapevolezza della sovracapacità produttiva europea e la criticità derivante dalle scelte strategiche della Thyssenkrupp che sono rivolte ad una uscita dal settore dell’acciaio inossidabile con conseguente vendita dell’Acciaieria. In particolare ha evidenziato i rischi e l’incertezza in cui viene quindi a trovarsi il sito ternano e ribadisce la necessità di un intervento del Governo nei confronti della Thyssenkrupp e della Commissione Europea, oltre ad un impegno della comunità ternana ed umbra vista l’importanza dell’azienda AST che rappresenta quasi il 20% del Pil Umbro.

Riccardo Marcelli, segretario della FIM/CISL, ha sottolineato l’unità sindacale e la particolarità della situazione in quanto l’Acciaieria sta vivendo un momento molto delicato e si sta scrivendo una pagina di storia che andrà ad influenzare il futuro dell’azienda e ribadisce la necessità di aprire subito un tavolo con tutte le forze imprenditoriali e sociali della città, anche aldilà dell’Ast.

Alla luce di quanto emerso dal proficuo dibattito, a prescindere dal risultato elettorale, la lista civica Progetto Terni,  attiva a Terni fin dal 2009, ha deciso di approfondire concretamente la fattibilità e la potenzialità di una Public Company da costituirsi tra i cittadini ternani al fine di supportare le istituzioni locali, regionale e nazionali nella necessaria e non più differibile azione di sostegno e sviluppo per la grande Acciaieria di Terni, al fine di poter incidere in maniera decisa nei confronti sia degli attuali azionisti che presso gli organi comunitari.

Progetto Terni darà incarico a due studi professionali ternani di predisporre un piano di fattibilità e di realizzazione dell’iniziativa che verrà rivolta a tutte le forze imprenditoriali, sociali e politiche della Città.

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