TERNI - Oggi 26 maggio 2020 si è svolta in videoconferenza l’assemblea generale della FIOM-CGIL di Terni alla presenza del segretario generale della Cgil di Terni, Caludio Cipolla e del segretario nazionale Fiom e responsabile siderurgia, Gianni Venturi.

La pandemia ha fortemente condizionato e ancora condiziona il tessuto sociale ed economico della nostra provincia: quasi 300 aziende che occupano circa 6.500 lavoratori rappresentano il 95% dell’intera forza lavoro metalmeccanica della provincia.

La FIOM di Terni ha sottoscritto diversi accordi e ottenuto importanti impegni da parte delle imprese per ridurre il rischio di contagio da COVID-19. In AST la fase è stata più difficile per la complessità del sito e per il rapporto tra fabbrica e città che ha condizionato pesantemente il lockdown fino al nulla osta del Prefetto di Terni.

In tutto questo periodo abbiamo utilizzato i mezzi classici del sindacato: la contrattazione e lo sciopero. È mancata pesantemente la possibilità di fare assemblee e di costruire percorsi democratici. I delegati e le delegate hanno svolto un ruolo fondamentale per informare i lavoratori e le lavoratrici e costruire insieme linea politico-sindacale dell’intera organizzazione. Per questo l’assemblea ha ringraziato il lavoro di tutti i delegati e le delegate che sono stati la nostra prima linea per rivendicare diritti dentro l’emergenza sanitaria.

È stata affrontata anche la “vertenza” Acciai Speciali Terni: come FIOM di Terni confermiamo l’azione unitaria e le rivendicazione fatte all’indomani del disimpegno di ThyssenKrupp. Il 28

maggio 2020 saremo al MISE per ribadire la strategicità delle produzioni di Terni, l’unicità del sito, la salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali dei diretti e degli indiretti. Oltre all’individuazione preferibilmente di un player o partner europeo o mondiale e comunque che abbia la capacità di competere nei mercati globali e a cui interessi produrre a Terni, insieme ad investimenti certi per traghettare l’azienda fino al momento della vendita.

Come FIOM-CGIL di Terni sottolineiamo la difficoltà del momento, poiché a guidare il processo di vendita rimane lo stesso management che solo pochi giorni fa garantiva investimenti e sviluppo dopo la cessione del comparto elevator. Chiediamo un impegno diretto del Governo affinché intervenga per costruire una interlocuzione con i massimi vertici della casa madre ThyessenKrupp.

Guardiamo con favore a qualunque aiuto di Stato che possa favorire il passaggio con le garanzie richieste dalle organizzazioni sindacali, purché gli stessi non siano finalizzati a fare cassa e a garantire i livelli occupazionali solo nel breve periodo.

Siamo preoccupati per le notizie che sono arrivate mentre era in corso la nostra riunione, oggi il ministro Patuanelli non ha semplicemente informato i parlamentari umbri, ma ha indicato percorsi possibili rispetto all’interessamento di cordate italiane. Il Confronto previsto per il 28 maggio 2020 non può avere soluzioni preconfezionate e “gli Italiani” non rappresentano di per sé una garanzia, basti ricordare quello che è successo nel 1994 con la speculazione finanziaria e la cessione totale delle quote alla multinazionale tedesca.

Come sempre dimostrato dal movimento sindacale ternano oggi siamo uniti e pronti a qualunque iniziativa utile a scongiurare la dismissione del sito.

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