TERNI- Richiederà 9-12 mesi, dal momento dell'attivazione, la procedura di cessione o ricerca di nuovi partner per Acciai speciali Terni da parte di ThyssenKrupp: è quanto ha spiegato l'amministratore delegato dell'acciaieria Massimiliano Burelli nella call conference di oggi convocata dal ministero dello Sviluppo economico dopo l'annuncio del disimpegno da parte della multinazionale tedesca. Presenti le sottosegretarie Alessandra Todde e Alessia Morani ed il vicecapo di gabinetto del dicastero Giorgio Sorial, la presidente della Regione Umbria Donatelli Tesei, il sindaco di Terni Leonardo Latini e le segreterie territoriali e nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb.

Dall'inconto - in base a quanto si apprende da fonti sindacali - è emerso che la procedura non verrà avviata prima di qualche settimana e che sarà seguita da un advisor, anche questo non ancora nominato. Dunque non sono state presentate al momento offerte formali, anche se l'azienda si attende l'interessamento di diversi gruppi internazionali, oltre a quelli italiani.

Al riguardo è stata diffusa in serata una nota della presidente Tesei che assicura “massima attenzione sul futuro del sito ternano, una realtà fondamentale per la nostra regione e per tutto il Paese”

“Da parte nostra –spiega la governatrice umbra - abbiamo già confermato l'impegno economico preso in passato dalla stessa Regione. Ora è necessario vigilare sulle prossime scelte della proprietà che ha espresso l’intenzione di cedere o comunque di trovare un nuovo partner per il sito ternano”.

L’incontro odierno è stato preceduto da quello che ieri la stessa Giunta regionale aveva avuto con le rappresentanze sindacali.

“Riteniamo fondamentale – ha sottolineato  ancora la Tesei - che l'AST sia considerata come sito industriale strategico nazionale. Insieme al Governo siamo pronti, come detto, a vigilare ed a partecipare attivamente al processo che porterà alla cessione dell’azienda o comunque all'arrivo di un nuovo socio. Un processo che potrebbe non essere temporalmente rapido ed è proprio per questo che è necessario che il periodo di transizione sia gestito al meglio, andando a garantire i livelli produttivi ed occupazionali. I nuovi soci dovranno essere in grado di presentare un piano industriale valido e sostenibile sotto un punto di vista produttivo, occupazionale, finanziario e ambientale. Un piano quindi che rafforzi – ha concluso - le prospettive industriali di un ciclo integrato, che va dalla fusione sino alla commercializzazione ”.

 

 

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