Facciamo un po’ di storia sull’edificio per il quale la Amministrazione Provinciale di Perugia ha emesso il “bando d’asta”, con regolare atto di Giunta dopo il passaggio in Consiglio Provinciale, per la vendita di beni pubblici di sua competenza. Si tratta dell’antico complesso monastico di via del Tornetta in Porta S. Susanna, uno dei cinque rioni  della Perugia medievale, insieme di edifici restaurati dalla Amministrazione Provinciale durante le presidenze Vinci Grossi-Pagliacci.
Dopo circa 20 anni di abbandono e alterni utilizzi nel tempo l’Amministrazione stanziò un miliardo di vecchie Lire per il restauro, che rese il complesso abitabile ed utilizzabile. Ora si vuole alienarlo! con un’offerta comprendente una intera via della città, esattamente dal civico1 al civico 7 di via Tornetta, una parte di Centro Storico appartenente ai Perugini. Le ragioni sono quelle note: i debiti finanziari accumulati in anni di politiche da cicala dell’Amministrazione Provinciale.

 

Storia

Nel 1978/79 un Comitato promotore di cittadini, sorto spontaneamente per contrastare il degrado che attanagliava il Borgo, si pose l’obiettivo di realizzare il rifacimento di Piazza S. Francesco al Prato ed il risanamento di via Tornetta, angolo del quartiere in completo degrado. La Sezione del P.C.I. operante nel rione in quegli anni si pose alla guida della protesta, anche con la collaborazione della Parrocchia (v. Corrado Melinelli). L’intero quartiere fu mobilitato per gli obiettivi descritti, che le Amministrazioni Comunale e Provinciale fecero propri. La Provincia rispolverò un progetto di risanamento che da anni giaceva in archivio e nel 1978/79 aprì un cantiere di lavoro affidato alla Ditta CUMAR, esperta in attività di restauri di vecchi edifici.
La I Circoscrizione e il Comitato Promotore raggiunsero un concreto risultato. Di concerto con Comune, Provincia, e Vescovato, che aveva in uso alcune sale del complesso al di sopra della porta medievale di S. Susanna, furono avviate le trattative di utilizzo non appena terminati i lavori di ristrutturazione. Un confronto con i cittadini, attraverso assemblee e riunioni, fu organizzato per le scelte da fare. La Provincia, proprietaria del complesso, trasferì la CRUED (elaborazione informatica) da via Fanti (per consentire l’insediamento di RAI/3) a via Tornetta ed assegnò al Comune i locali a piano terra (350 mq), ripartiti tra Circoscrizione I e Ass. “Porta S. Susanna”, promotrice quest’ultima della prima sensibilizzazione dei cittadini, costituitisi poi in Comitato promotore per il risanamento del complesso e del rione. Nel frattempo proseguirono i lavori di sistemazione dell’area di S. Francesco al Prato, inaugurata dal Comune nel 1984.

 

Da oltre 30 anni, senza pause, l’Ass. “ Porta S. Susanna” ha offerto un servizio di aggregazione sociale e culturale alla zona ed alla città apprezzato da tutta la cittadinanza, caratterizzato da iniziative culturali di alto spessore e calorosa accoglienza.
Tutto questo racconto per dichiarare che l’Associazione farà resistenza ad una ipotesi di “sfratto” in ogni sede, giuridica e politica, a causa di vendita del complesso, inoltre ritiene inopportuno e arbitrario l’inserimento del Lotto n.4 nel bando di vendita della Provincia e ne chiede il ritiro.
La fame finanziaria del Governo Monti non può essere pagata da cittadini che hanno sempre operato per il bene comune!
Il contratto d’uso che l’Associazione ha stipulato con il Comune, assegnatario dello spazio dell’Associazione, scadrà il 31/12/2013 e nessuna avvisaglia di revoca a quella data era ipotizzabile per il corretto ed attivo comportamento dei dirigenti e dei soci tenuto nel tempo. Per questo resisteremo per non uscire dal luogo conquistato e amorevolmente salvaguardato dopo la restaurazione edilizia di tanto tempo fa.

 

Per questa nuova ed infausta prospettiva di cessazione d’attività chiediamo sostegno ed aiuto alle altre associazioni operanti in Perugia alle quali ci lega un affetto comune, l’amore per la città e per i suoi residenti che non vanno derubati del loro progresso sociale e della loro dignità politica. Le soluzioni alternative sono possibili ed attuabili, a cominciare dal ritorno di uffici amministrativi provinciali negli spazi un tempo occupati da servizi di elaborazione informatica. Questo rivitalizzerebbe anche l’immagine della città storica.
La Presidenza attuale dell’Amministrazione Provinciale, in occasione di un incontro culturale nella sala S. Chiara, affidata in custodia all’Associazione, ebbe a garantire pubblicamente la non alienazione della parte di spazio occupato dall’Associazione. Il Bando di vendita dei beni dell’Amministrazione, nei fatti, dimentica quella promessa, ma non i soci e i frequentatori delle nostre iniziative.
Quindi L’Associazione “Porta S. Susanna” ribadisce all’Amministrazione Provinciale la contrarietà alla vendita del complesso descritto nel Lotto n.4 del bando d’asta chiedendone la cancellazione e rivolge al Comune di Perugia la richiesta di interessarsi al problema che ci riguarda chiarendo la propria posizione pubblicamente in tempi umani, non politici!

ASSOCIAZIONE RICREATIVA-CULTURALE
     PORTA S. SUSANNA – PERUGIA
               Via Tornetta, 5/7 

 

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