Siamo alla vigilia di grandi cambiamenti nella sanità umbra:
• non è stato ancora nominato il nuovo Assessore regionale alla Sanità, dopo le dimissioni di Vincenzo Riommi: una situazione che non può certo continuare;
• sono imminenti le nomine dei nuovi direttori generali che potrebbero anche risolversi in semplici scambi di posto;
• è ormai certo l’avvio dell’azienda unica regionale ospedale- università, con un sicuro strascico di interrogativi e polemiche.

In questa fase delicatissima, le associazioni di cittadini, consumatori e operatori sanitari che partecipano al programma di ricerca/azione “Come evitare l’uso privato del nostro servizio sanitario?”, riuniti nella Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni, hanno individuato una serie di priorità , per evitare che come al solito “si cambi tutto per non cambiare niente”:
1. trasparenza, legalità e partecipazione
2. valutazione ad opera di soggetti terzi
3. attenzione ai soggetti deboli
4. contrasto all’ingerenza della partitocrazia
5. nomine fatte non sulla base dell’appartenenza ma della competenza

Il progetto è nato all’indomani dello scandalo della cosiddetta SANITOPOLI UMBRA, per esprimere l’indignazione nei confronti dell’uso privato del servizio sanitario pubblico e dello scambio “favori/voti” ma anche per avviare uno spazio di discussione e riflessione comune : esso si basa su un coinvolgimento a cerchi concentrici, sempre più inclusivo, di soggetti collettivi e di singoli cittadini.

Questi i soggetti che hanno finora aderito: ACU -Associazione Consumatori Utenti , Cittadinanzattiva, Movimento Difesa del Cittadino, Forum III settore, Perugia Civica, SITI -Società Italiana di Igiene, CARD- Confederazione Associazioni Regionali di Distretto, Fondazione Angelo Celli, ADOC, Lega Consumatori, InformaZone, Movimento Consumatori, Unione Nazionale Consumatori e vari cittadini competenti.

Per aderire si può mandare una email : info@latramontanaperugia.it

Prossimo appuntamento : 24 febbraio 2010

(sala Partecipazione provincia di PG, ore 17) per discutere di :

COME DEMOCRATIZZARE IL NOSTRO SERVIZIO SANITARIO?
 

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