Ieri con la ripresa dell’attività didattica nelle scuole di Perugia è cambiato il gestore del servizio di Assistenza scolastica a bambini e ragazzi disabili. Un servizio molto importante per i 400 studenti che ne beneficiano, che coinvolge 100 scuole di ogni ordine e grado e circa 120 educatori. Questo cambiamento, avvenuto ad anno scolastico in corso ed in piena emergenza pandemica, sta creando grande preoccupazione tra le famiglie ed il personale docente delle scuole.

Il servizio di assistenza scolastica era gestito dai primi anni Duemila sino al 23 dicembre scorso dalle cooperative sociali di Perugia Borgorete e Polis che negli anni avevano investito nella formazione del personale costruendo un solido rapporto di fiducia con le scuole e famiglie. 

In seguito ad una gara di appalto dal 10 gennaio il servizio è gestito dalla cooperativa sociale Aldia di Pavia che è stata preferita ai precedenti gestori per la qualità del progetto presentato e per la professionalità e l’esperienza dell’equipè proposta.

L’operato del Comune di Perugia, pienamente legittimo sotto il profilo formale, presenta tuttavia diversi aspetti critici in quanto da un lato sarebbe stato opportuno svolgere la gara di appalto nel periodo estivo evitando un cambio ad anno scolastico in corso tanto più in periodo di pandemia, dall’altro lato il Comune di Perugia non ha coinvolto in nessun modo né le famiglie dei ragazzi disabili né i dirigenti scolastici. Inoltre, come già fatto in altre occasioni, il Comune di Perugia anziché utilizzare strumenti competitivi come la gara di appalto e trattare l’assistenza a persone disabili come fosse l’acquisto delle risme di carta per fare le fotocopie avrebbe potuto utilizzare strumenti collaborativi previsti dal Codice del Terzo settore applicando l’articolo 118 della carta costituzionale.

“Sino a questo momento – afferma Andrea Bernardoni, Presidente di Legacoopsociali - con le procedure di gare ancora aperte, avendo massimo rispetto per il lavoro dell’amministrazione comunale, non abbiamo commentato quanto accaduto. Adesso però, essendo avvenuto il cambio di gestione, vista la delicatezza del servizio di assistenza scolastica la cui efficacia è legata alla professionalità ed all’esperienza degli educatori sarebbe importante conoscere quante delle 110 persone tra educatori e coordinatori altamente qualificati e con una lunga esperienza nella gestione del servizio indicati dalla cooperativa sociale Aldia nel progetto hanno effettivamente preso servizio nelle scuole di Perugia. Nel caso in cui il personale impiegato dall’impresa lombarda nell’assistenza scolastica sia differente da quello indicato in sede di gara chiediamo al Sindaco Romizi ed all’Assessore Tuteri di verifica che la professionalità e l’esperienza degli educatori e dei coordinatori effettivamente impiegati sia pari a quella dichiarata nel progetto dell’impresa che ha vinto la gara. Questo a tutela dei ragazzi disabili in quanto le famiglie non hanno strumenti per valutare se i nuovi educatori, che non conoscono, abbiano un’adeguata esperienza nell’offrire il supporto scolastico a persone con gravi disabilità”.

Nell’assistenza scolastica, come in altri servizi di welfare, vi sono forti asimmetrie informative tra chi eroga il servizio, in questo caso la cooperativa sociale Aldia, e chi riceve lo riceve, i ragazzi disabili e le loro famiglie, per questo motivo l’attore pubblico, in questo caso il Comune di Perugia, ha una grande responsabilità in termini di trasparenza e di informazione. Per queste ragioni auspichiamo che nei prossimi giorni l’amministrazione comunale in modo trasparente informi tutti gli stakeholder del servizio indicando la professionalità e l’esperienza di tutti gli educatori e dei coordinatori impegnati nelle scuole di Perugia dal 10 gennaio nel servizio di assistenza scolastica.

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