ASSISI - Visita inaspettata, questa mattina all’Istituto Serafico di Assisi, di Mons. Francesco Montenegro, Presidente della Commissione Episcopale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per il servizio della carità e la salute. Il cardinale, stretto collaboratore di Papa Francesco, da cui ha ricevuto la porpora cardinalizia nel 2015, ha deciso di fare tappa al centro assisano, specializzato nella riabilitazione di ragazzi con disabilità più o meno gravi.

Ad accoglierlo, nel teatro, Francesca Di Maolo, Giocondo Leonardi e Sandro Elisei, rispettivamente presidente e direttore generale dell’Istituto e il direttore sanitario del centro, insieme agli operatori socio sanitari, i pazienti e i famigliari che rappresentano la vera anima del Serafico.

E’ stato un incontro molto partecipato; il Cardinale Montenegro, visibilmente commosso, ha abbracciato e salutato tutti i bambini e ragazzi presenti, il personale e alcuni familiari. Rivolgendosi, in particolare, agli operatori ha poi ricordato la storia di don Tonino Bello che sosteneva che Dio avesse creato gli angeli con due ali per librarsi e l’uomo solo con una perché potesse appoggiarsi ad un suo fratello per poter volare.

“Voi siete ali per questi ragazzi, ma loro lo sono per voi e vi aiutano a volare”, ha affermato il porporato.

“Siamo onorati che il cardinale Montenegro, abbia deciso di venire a fare visita all’Istituto Serafico di Assisi - ha affermato Francesca Di Maolo -. Il Cardinale non perde mai occasione per insegnarci l’importanza della relazione, dell’ascolto e soprattutto della solidarietà”.

Al termine dell’incontro, accompagnato dalla presidente Di Maolo, dal direttore Leonardi, dal direttore sanitario Elisei e dalla dott.ssa Marina Menna, il cardinale ha compiuto una visita in alcuni reparti e ambulatori, dove gli sono state illustrate alcune delle attività che rientrano nei percorsi terapeutici e riabilitativi dei ragazzi, dai laboratori occupazionali come il teatro o la musicoterapia, che permettono, soprattutto in casi particolari, di instaurare dei modi alternativi di comunicazione con il paziente; alla stanza sensoriale con i suoi effetti luminosi, colori, suoni, musiche e profumi, adatta nelle terapie con persone con gravi disabilità intellettive, fino ad arrivare agli spazi interni ed esterni riservati a occasioni di svago, gioco e manualità, all’attività fisiche adattate e all’ortoterapia, in cui tutti i ragazzi sono parte attiva nella cura e manutenzione dell’orto.

Il presidente Di Maolo, ha voluto richiamare l’attenzione del Cardinale anche su alcune iniziative curate dal Serafico, con particolare attenzione a “I letti di Francesco”, un progetto che permette di ospitare piccoli pazienti in fuga da Paesi in guerra o da situazioni di assoluto abbandono, che non hanno la possibilità di ricevere cure e assistenza adeguata.

Il progetto «I letti di Francesco» è nato con lo scopo di dar vita a un corridoio umanitario, in sinergia con istituzioni italiane e internazionali, per accogliere i bambini che si trovano in territori colpiti da guerra e povertà, e assicurare loro le stesse cure, servizi, dignità e protezione di tutti gli altri bambini - ha spiegato il Francesca Di Maolo al Cardinale Montenegro. L’Istituto Serafico di Assisi, in quanto struttura sanitaria-riabilitativa di eccellenza per disabilità di varia natura – ha concluso la dottoressa Di Maolo -, ha la possibilità di garantire una vita migliore ai pazienti che, seppur così giovani, si trovano a dover vivere una situazione durissima fatta di guerre, fame e carestie.

L’Istituto, infatti, mette a disposizione tutte le necessità di tipo strumentale e figure sanitarie specializzate di cui dispone, grazie alla solidarietà di persone che credono che tutti sono responsabili e custodi della vita.

Il Cardinale si è complimentato con tutti per il lavoro che portano avanti, invitandoli ad essere per i ragazzi come una piccola candela che rischiara la più buia delle notti. Tra le cose che lo hanno maggiormente colpito – ha dichiarato - è stato il sorriso delle persone che ha incontrato.

Infine i ragazzi del Serafico hanno voluto omaggiare il cardinale con un pensiero, un piatto in ceramica raffigurante San Francesco, uno degli oggetti che loro stessi quotidianamente producono grazie all’attività del laboratorio di arte terapia dove possono esprimere il loro estro e le loro capacità artistiche. “

“Grazie perché ci siete. Il Serafico è un piccolo mondo che fa curvare Dio da questa parte”, ha quindi detto  Mons. Montenegro prima di congedarsi.

I LETTI DI FRANCESCO. Il progetto è destinato a minori disabili gravi. Per disabilità grave si intendono quelle patologie normalmente trattate dall’Istituto e, in maniera esplicativa ma non esaustiva si elencano: patologie e sindromi genetiche; malattie rare; paralisi cerebrale infantile; patologie neurodegenerative; ipovisione; cecità; sordità; epilessia; ritardo mentale; disturbi psichiatrici e comportamentali; disturbi dello spettro autistico; disturbi specifici dell’apprendimento.
Il percorso è articolato in molteplici attività educative-abilitative-riabilitative e socioassistenziali che si svolgono all’interno delle unità residenziali e semiresidenziali, nell’area dei laboratori e nell’area dei terapisti.  Le figure professionali che fanno parte del team educativo abilitativo-riabilitativo che aiuteranno il bambino sono: il fisiatra, il neuropsichiatra infantile, il neurologo, lo psichiatra, lo psicologo clinico, lo psicologo per le famiglie, lo psicopedagogista, l’assistente sociale, i terapisti della riabilitazione, l’educatore, l’operatore socio sanitario e l’infermiere, oltre a personale coinvolto nella mediazione culturale per un congruo inserimento.
 

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