di Giorgio Bartolini

ASSISI - “E’ scomparso un autentico francescano, saggio, operoso, gioviale.
Potei apprezzarlo particolarmente nel tragico periodo del terremoto del ’97.

Lo ricordo grigio di polvere, quasi bianco per i calcinacci, dopo il drammatico crollo. Padre Giulio si trovava a pochi metri da me vicino all’altare ed era anche caduto a terra, insieme a Sergio Fusetti. Patì le vittime, le macerie e le sofferenze con quel coraggio e capacità di azione che lo contraddistinsero sempre. Amava condividere fatti ed eventi: il comune era inagibile ed ogni volta che incontrava qualche rappresentante in visita non mancò mai di invitare noi amministratori. Nel mio ruolo di sindaco, cercò il coinvolgimento persino nella cerimonia di inaugurazione dell’altare della Basilica superiore.

Mai giudice, sempre conciliante, anche di fronte alle inevitabili divergenze con le autorità tutte, faceva prevalere quell’autentico “volemose bene” che lo rese amico della città di Assisi, che lo ricorda con gratitudine ed affetto”

 

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