CITTA’ DEL VATICANO - "In un contesto storico di violenze, indifferenza ed egoismo", nel quale "tanti uomini e donne del nostro tempo si sentono smarriti", le Chiese cristiane sono chiamate a una "testimonianza comune della verita' del Vangelo" per "aiutare l'uomo del nostro tempo a ritrovare la strada che lo conduce alla verita'". Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso rivolto alla delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, che ha ricevuto (e invitato a pranzo) in occasione della Festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma e dunque del Papato.

"Ricordando il bell’esempio del mio predecessore, il Beato Giovanni Paolo II - ha ricordato il Pontefice -, ho voluto invitare i fratelli cristiani, gli esponenti delle altre tradizioni religiose del mondo e personalita' del mondo della cultura e della scienza, a partecipare il prossimo 27 ottobre nella citta' di Assisi ad una Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, che avra' come tema 'Pellegrini nella verita', pellegrini nella pace'".

"Il camminare insieme sulle strade della citta' di San Francesco sara' il segno della volonta' di continuare a percorrere la via del dialogo e della fraternita'", ha aggiunto Ratzinger inviando il suo "fraterno saluto al venerato fratello il Patriarca Bartolomeo I, al Santo Sinodo, al clero e a tutti i fedeli del Patriarcato".

"Siate benvenuti a Roma in occasione della Festa dei Patroni di questa Chiesa", ha assicurato. "La vostra partecipazione a questa nostra Festa, come la presenza di nostri rappresentanti a Costantinopoli per la Festa dell'Apostolo Andrea, esprime - ha poi concluso - l'amicizia e l'autentica fraternità che unisce la Chiesa di Roma ed il Patriarcato Ecumenico, vincoli che sono solidamente fondati su quella fede ricevuta dalla testimonianza degli Apostoli".
 

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