Assisi e il nuovo PRG: ancora cemento e una città sempre più "finta"
ASSISI - Le colate di cemento non risparmiano nemmeno Assisi, sito UNESCO dalla importantissima valenza storica, culturale e ambientale. Alla luce di quanto emerso ad oggi, Italia Nostra chiede una revisione del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale (PRG) in corso di approvazione a tutela della città e del suo territorio unico al mondo.
Il PRG di Assisi, infatti, elargisce possibili e rilevanti aumenti di cubatura (che sforano ampiamente la soglia massima prevista per legge - 10% del volume esistente - ) con la cementificazione del territorio agricolo (circa 6 mila ettari quelli che rischiano di scomparire e che portano a un milione e 140 mila i metri cubi di nuova edificazione residenziale) favorendo di fatto coloro che ancora sono convinti, per meri e miopi calcoli speculativi, che lo "sviluppo" del Paese possa passare attraverso le nuove costruzioni che devastano il territorio non rendendosi conto invece che ciò ne costituirà sarà un crescente impoverimento anche dal punto di vista economico.
Un territorio, essenzialmente agricolo per vocazione, sempre più degradato e cementificato, sarà sempre meno appetibile ed interessante anche per il turismo e per l'economia del Capoluogo e della stessa regione Umbria.
La trasformazione in corso di Venezia, Roma e altre importanti città storiche in paradossali disneyland del turismo sta interessando anche Assisi come dimostra via San Francesco, diventata un'infilata di negozi di prodotti "tipici" (con santini e souvenir made in Cina), bar e pizzerie ad ogni angolo, nel rispetto del dilagante commercio confezionato per il turismo di massa.
Dopo il terremoto del 1997 ad Assisi sono arrivati ingenti finanziamenti grazie anche al Sacro Convento di San Francesco che è stato uno dei maggiori beneficiari. La ricostruzione è oggi in larga misura completata, ma il dopo terremoto ci restituisce una città più "finta" che vera, con pochi abitanti dentro le mura storiche, spogliata quasi del tutto della propria identità caratterizzante.
Numerosi gli interventi discutibili effettuati: tra questi la nuova pavimentazione (molte pietre antiche che lastricavano le vie sono andate disperse), la nuova illuminazione (accecante in molti punti), per non parlare della trasformazione di quello che era il cinema/teatro "Metastasio" in palcoscenico permanente del musical "Chiara di Dio". Interventi puramente "spettacolari" come il viale della "mattonata" che a latere della strada principale conduce, anche di notte, da San Pietro alla vicina Santa Maria degli Angeli dove è in atto una grande cementificazione denominata "PUC" che oscura lo stesso cono visuale della città.
Tuttavia la ribalta "internazionale" di Assisi è cresciuta: ogni anno è sede di importanti meeting che ne fanno una "bella" vetrina per il mondo intero: Assisi città di pace, di cultura, di patrimonio e così via, etichette che nulla hanno a che fare con la sostanza delle cose, come la tutela del paesaggio agrario, lo sviluppo di attività etiche e sociali quali gli Orti Urbani. Prevale "l’immagine" e la "comunicazione" di prodotti preconfezionati, di etichette da sbandierare, di "cartoline" propagandistiche da esibire ad una popolazione che non reagisce e che silente, accetta quello che chi governa pianifica indisturbatamente.
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