di G.Battista Frontera.

Mi occupo da quasi 30 anni di telecomunicazioni essendo anche rappresentante di categoria di PMI nello stesso settore, e nella veste di cittadino d’Assisi, con stupore scopro dalla stampa locale di ieri, che il Comune d’Assisi fa “sforzi congiunti” con TIM per portare 200 mega in tutta l’area civica. Nulla di nuovo, da un certo punto di vista, in quanto analoghe dichiarazioni furono già fatte dall’amministrazione Ricci-Lunghi, e per le quali non fui tenero.

Salta all’occhio subito questa scelta di “sponsorizzazione” da parte di una PA nei confronti di un operatore privato, senza alcuna gara pubblica.

TIM, operatore privato ex incumbent “sceglie” Assisi? Il fatto viene chiarito da Matteo Pasquali, responsabile wholesale operations Tim Umbria: “Assisi è al pari di grandissime metropoli, non è da meno, il suo nome è importantissimo nel mondo” (1).

Intanto in Umbria, anche con il supporto dei funzionari regionali, Open Fiber, joint venture statale sta posando fibra in concessione per una rete pubblica.

Perché questa sponsorizzazione da parte del Comune d’Assisi?

Quali condizioni avrà TIM nell’utilizzo di risorse ed asset pubblici, saranno gli stessi per gli altri operatori?

E’ previsto lo stesso co-branding(2) per gli altri operatori di telecomunicazioni? (oltre 50 solo umbri, fonte MISE)

Tra l’altro Open Fiber (che nei mesi scorsi ha già avuto contatti con il Comune d’Assisi), al contrario di TIM, non potrà vendere ai privati, ma solo agli operatori che si potranno fare concorrenza su qualità e costo servizi.

Al netto del diritto di TIM di cablare, perché il Comune, parafrasando, concede il nome ad un unico mulino che è anche panettiere e che garanzie ci saranno per gli altri panettieri di poter far concorrenza al mulino/panettiere che ha il monopolio in una zona? Non era meglio scegliere il mulino pubblico che fa solo il mulino? Con la certezza, in questo secondo caso, per i cittadini d’Assisi di poter cambiare panettiere, avendo maggior controllo su qualità e prezzo del pane.

Ci fosse un ritorno economico per le casse del Comune dalla “sponsorizzazione”, levandomi il cappello del rappresentante di categoria ed “obtorto collo ”, ci può stare. Ma è così?

Concludo poi con un appunto anche per i consiglieri di opposizione, doverosamente puntuali in tutto ciò che riguarda urbanistica, edilizia e concorrenza in ambito alberghiero: un occhiata anche alle politiche nelle telecomunicazioni del Comune è doverosa!

(1) dal Corriere dell’Umbria, “Internet viaggia sulla banda ultralarga”, 10/7/2018.

(2) co-branding: utilizzo congiunto di due o più marchi aziendali per promuovere un'attività o lanciare un nuovo prodotto.

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