Assisi - Affitti in nero la Finanza scopre un giro d'affari di 100mila euro
di Armando Allegretti
ASSISI - Giro di vite nei controlli della Finanza nella lotta agli affitti in nero. In seguito a recenti controlli, i Finanzieri della Tenenza di Assisi hanno intensificato i controlli nel settore delle locazioni immobiliari e con particolare attenzione agli immobili dei comuni di Assisi, Bastia Umbra, Cannara, Bettona e Valfabbrica.
Si trattava di abitazioni concesse in comodato d’uso, ma era soltanto una finzione per sottrarsi al pagamento delle imposte. Molte le irregolarità sugli appartamenti concessi in locazione a studenti universitari: 20 appartamenti affittati in nero per un giro di affari superiore ai 100 mila euro sottratti al fisco.
Un’attività capillare da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Perugia, ancora in corso, che ha riguardato tanto gli appartamenti e le camere affittate a studenti universitari quanto gli immobili concessi in locazione con contratti non registrati e/o in comodato d’uso mascherati.
La modalità scelta per evadere il fisco era la seguente "Il proprietario dell’immobile - comunica la Guardia di Finanza - ed il conduttore per lo più firmavano un finto contratto di comodato d’uso, che per espressa previsione di legge è gratuito, ma in realtà il canone veniva pagato in nero regolarmente tutti i mesi.
"Nell’ambito della stessa attività - continuano le Fiamme Gialle - , sono stati individuati 40 soggetti conduttori di immobili che negli anni 2009, 2010 e 2011 hanno percepito indebitamente somme elargite dai rispettivi Comuni a titolo di integrazione ai canoni di affitto. Per poter accedere ai contributi per il sostegno all’affitto erogati dai comuni ogni richiedente, infatti, deve presentare un’apposita autocertificazione nella quale dichiarare la propria posizione patrimoniale e reddituale".
Le le irregolarità scoperte dagli uomini della Tenenza di Assisi assommano complessivamente ad oltre 40 mila euro di fondi erogati a persone fisiche risultati non in possesso dei requisiti previsti.
Dure le conseguenze per chi ha avuto accesso ai fondi senza averne diritto: infatti, oltre alla segnalazione all’autorità giudiziaria, per aver dichiarato il falso, sono state inoltrate alla Corte dei Conti apposite segnalazioni per il conseguente danno erariale arrecato alle casse comunali, con la decadenza dal contributo. I falsi dichiaranti inoltre dovranno restituire ai comuni le somme percepite illegittimamente.
In seguito alle indagini, sono state scoperte e segnalate alle competenti autorità amministrative, agli uffici comunali e all’agenzia delle entrate anche numerose violazioni all’ICI, all’imposta di registro ed alle Leggi di Pubblica Sicurezza che i redditi di fabbricati non dichiarati per l’applicazione delle relative imposte.
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