Assessore Cecchini: Regione dice "no" al termovalorizzatore sul territorio umbro
PERUGIA – "La Regione Umbria è nettamente contraria alla localizzazione di un termovalorizzatore sul territorio regionale". È questa la posizione ribadita dall'assessore regionale all'Ambiente, Fernanda Cecchini, che ieri ha partecipato alla riunione della Commissione Ambiente e Energia della Conferenza delle Regioni, propedeutica alla discussione in sede di Conferenza Stato-Regioni della proposta di decreto di individuazione dei nuovi impianti di incenerimento per il recupero energetico di rifiuti urbani che, elaborato dal Ministero dell'Ambiente in attuazione dell'articolo 35 del decreto "Sblocca Italia", indica la necessità di dodici impianti, distribuiti sul territorio nazionale in ragione dei quantitativi di fabbisogno residuo, di cui uno in Umbria della capacità di 140.000 tonnellate all'anno.
L'assessore Cecchini ha richiamato i dati regionali di produzione dei rifiuti "in progressiva e costante riduzione – ha detto – mentre quelli di raccolta differenziata sono in progressiva e significativa crescita" e ha illustrato le previsioni inserite nell'adeguamento del piano regionale dei rifiuti recentemente approvato dalla Giunta regionale "che pone l'obiettivo di raccolta differenziata su percentuali superiori al 65% già dal 2018 ed orienta il sistema impiantistico regionale alla produzione del Css, il combustibile solido secondario, con una riduzione a sole 40.000 tonnellate all'anno di rifiuto residuo".
"Sono tutti elementi – ha detto – che dimostrano come non sia assolutamente giustificata la realizzazione in Umbria di un impianto come previsto dal decreto".
I dati a supporto della richiesta di revisione della previsione del decreto "saranno inviati al Ministero dell'Ambiente nei prossimi giorni. Raccogliendo le richieste avanzate dalla Regione Umbria in sede tecnica infatti, il Ministero ha dato tempo fino al prossimo 30 settembre per fornire tutti i dati utili ad una ricognizione aggiornata. Questa posizione, peraltro rappresentata anche da altre Regioni, è risultata uno dei punti condivisi dalla Commissione che si è conclusa – riferisce l'assessore - con la richiesta al Governo di aprire un confronto con le Regioni per la costruzione di una strategia più complessiva che recuperi una integrazione tra pianificazione nazionale e regionale, comunque finalizzata al rispetto delle direttive comunitarie in materia, ma che tenga conto delle scelte operative territoriali e dei percorsi avviati per l'utilizzazione di tecnologia innovativa, anche diversa dall'incenerimento".
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