TRASIMENO - Puntualmente, come è sempre accaduto, a fronte di una grave crisi idrica con conseguente abbassamento del livello, si ritorna a parlare della situazione del lago Trasimeno e di come si dovrebbe intervenire per porre rimedio ai numerosi problemi che si affacciano in questi casi. La novità sta nel fatto che sia stata la neonata Unione dei Comuni del Trasimeno a convocare un incontro pubblico cui è stata chiamata a partecipare l’assessore regionale Fernanda Cecchini. L’altra novità sta nel fatto che l’Ente Provincia è una scatola praticamente vuota di risorse umane e finanziarie pur avendo mantenuto tutte le competenze, trasferite dalla regione nel 1980, sul lago Trasimeno.

Manutenzioni spondali, dei pontili e delle darsene, dragaggi, sfalcio delle alghe, navigazione, controlli sulle attività di pesca e sul prelievo di acqua ecc… sono di fatto inesistenti da almeno 3 anni con le conseguenze negative che tutti conosciamo.

I Comuni chiedono, ormai da due anni, che queste competenze, corredate da relative risorse umane e finanziarie siano trasferite dalla Provincia alla Unione dei Comuni.

Richiesta del tutto legittima e dotata di fondamento in quanto sarebbe l’Ente “più vicino” al problema e quello che ne conosce meglio le caratteristiche e, almeno in teoria, ne dovrebbe trovare le migliori soluzioni.

Tutti conosciamo la complessità dei problemi e anche la difficoltà di affrontarli e risolverli se non attraverso un piano integrato di area che tenga conto dei vincoli esistenti e delle possibili interconnessioni tra un intervento e un altro.

Chiediamo quindi che la Regione, in quanto organo facente parte dell’Autorità di Bacino del Tevere che ha competenze sul lago e sul suo bacino idrografico, proponga un aggiornamento del Piano Stralcio del Trasimeno (il cosidetto PS2), approvato con D.P.C.M. del 19 Luglio 2002 e pubblicato nella G.U. n. 203 del 30 Agosto 2002, e pretenda che venga finalmente finanziato, per gli interventi strutturali e di manutenzione sistematica del bacino e del territorio circostante, utilizzando risorse statali, comunitarie e regionali.

Purtroppo ancora una volta ci si trova di fronte a risposte evasive e poco convincenti che non fanno presagire nulla di buono per il futuro.

Non si può sempre attendere la crisi idrica per riprendere a parlare del Trasimeno e dei suoi problemi senza mai affrontare i problemi a prescindere dal livello di piovosità

Le problematiche del Lago Trasimeno sono conosciute e così come le possibili soluzioni. Si tratta , da parte della regione, di farsene finalmente carico in maniera organica , sistematica e integrata .

L’alternativa è data dal proliferare di animali nocivi , quali i cinghiali , la progressiva distruzione del canneto , linfa vitale per il lago , una nuova crisi del settore della pesca e una pessima immagine per i turisti che vedono un bacino lasciato a se stesso e privo della necessaria attenzione e manutenzione. 

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