PERUGIA - E' stato ''l'epilogo di maldestre iniziative illecite che hanno visto interagire delinquenti abituali e imprenditori senza scrupoli'' il fallimento della Sirio ecologica e della controllata Compagnia dell'ambiente al centro dell'indagine della polizia che oggi ha portato a nove arresti. Un'inchiesta scaturita da quella sull'omicidio dell'ex collaboratore di giustizia Salvatore Conte.

Il quadro emerge dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Claudia Matteini su richiesta del sostituto procuratore Manuela Comodi. In carcere sono cosi' stati rinchiusi gli amministratori Claudio Rocchini, Valentino Pierotti, Luigino Silvestrucci, Antonio Bei e Flaminio Flamini, mentre agli arresti domiciliari sono finiti i componenti del collegio dei sindaci Stefano Capaccioli, Paolo Rocchi, Franco Giacometti e Mariano Spigarelli. Tutti accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta per avere distratto beni per diversi milioni di euro dal patrimonio delle due societa', impegnate nel settore smaltimento rifiuti, dichiarate fallite nel 2009.

Secondo il giudice dal materiale probatorio emergono una serie di operazioni reciproche poste in essere tra la Compagnia per l'ambiente e la Sirio ecologica ''che nel tempo hanno avuto la finalita' di svuotare i patrimoni societari delle stesse''. ''Operazioni che si sono ripetute nel tempo - ha scritto il gip - ed anche in epoche abbastanza lontane dalle dichiarazioni dei rispettivi fallimenti, circostanza che denota come la stessa attivita' imprenditoriale delle societa' fosse improntata non tanto a principi di economicita' bensi' a finalita' del tutto estranee''.

Indagando sull'omicidio Conte, la squadra mobile perugina - diretta da Marco Chiacchera - ha individuata quella che e' ritenuta una articolata associazione per delinquere finalizzata a commettere vari reati (legati a droga, rapine, truffe ed estorsioni). In particolare l'indagine si e' concentrata, oltre che su Conte, su Salvatore Menzo e Marcello Russo, anche quest'ultimo morto.

Nel perugino i tre - secondo la polizia - avevano cominciato a frequentare ambienti istituzionali e imprenditoriali ''dissimulando abilmente i propri trascorsi criminali e facendosi passare per veri e propri uomini d'affari capaci di ingenti investimenti''. Secondo gli investigatori, inoltre, il gruppo si cimentava in una ''feconda attivita' nel settore dei delitti contro il patrimonio mediante frode'' attraverso attivita' imprenditoriali apparentemente lecite.

Analizzando tali ramificazioni, la squadra mobile perugina ha accertato collegamenti tra il gruppo, la Sirio ecologica e la Compagnia per l'ambiente. In particolare i sospetti sono nati - emerge ancora dall'ordinanza cautelare - per il ruolo di vertice in un ambito imprenditoriale quale quello dello smaltimento dei rifiuti di Rocchini, definito ''fido scudiero e testa di legno'' di Menzo.
 

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