Arpa/ Nel 2014 rallenta fortemente la diminuzione dei rifiuti prodotti in Umbria
PERUGIA - In Umbria nel 2014 sono state prodotte 484.483 tonnellate di rifiuti urbani, quantitativo inferiore di circa 3 mila tonnellate rispetto all’anno precedente. Tale dato è in linea con il trend di riduzione della produzione, anche se l’entità è ben inferiore a quella osservata negli ultimi anni.
La produzione media pro capite è stata di 508 kg/ab (RU), composta per 251 kg/ab dai rifiuti non compresi nella raccolta differenziata (RND) e per 257 kg/ab dai rifiuti della raccolta differenziata (RD). A scala di ambito territoriale, ATI 1 registra la produzione pro capite più bassa (491 kg/ab) anche se in aumento rispetto all’anno precedente (+5 kg/ab), mentre la produzione pro-capite più alta è quella di ATI 3, pari a 547 kg/ab anch’essa in aumento rispetto al 2013 (+8 kg/ab). Il risultato migliore, anche nel 2014, è raggiunto da ATI 2, che riduce la produzione di rifiuti urbani di 14 kg/ab e presenta la raccolta differenziata pro capite più elevata e quella dei rifiuti non differenziati più bassa.
Il confronto dei dati a scala comunale con gli obiettivi posti dalle normative nazionali e regionali mostra come, tra i comuni con popolazione superiore a 10 mila abitanti, il miglior risultato è quello ottenuto da Umbertide (ATI 1), che conferma il 72% di raccolta differenziata già raggiunto nel 2013, e che i comuni di Bastia Umbra, Marsciano e Todi in ATI 2 superano l’obiettivo del 65%.
Tra i comuni minori, in 9 superano la soglia del 65%. In ATI2 il comune di Bettona raggiunge ben l’82,6%, raccolta differenziata più alta dell’intera regione, Torgiano il 71,5%, Fratta Todina il 67,9% e Monte Castello di Vibio il 65,5%. In ATI 1 Lisciano Niccone raggiunge il 69,2% e Fossato di Vico il 65,3%. In ATI 3 solo Giano dell’Umbria supera la soglia obiettivo, raggiungendo il 69,1%; in ATI 4, infine, Montecastrilli raggiunge il 67,4% e Alviano il 66,2%.
Andamento della produzione di rifiuti urbani nel periodo 2006-2014
Il confronto tra l’andamento, nel periodo 2006-2014, dei valori pro capite della produzione di rifiuti totale (RU), di quella dei rifiuti della raccolta differenziata (RD) e di quella dei rifiuti non compresi nella raccolta differenziata (RND), fornisce importanti informazioni sulle dinamiche in Umbria e nei suoi ambiti territoriali, rispetto all’obiettivo di riduzione della produzione e incremento della percentuale di raccolta differenziata.
La tendenza che si osserva nell’intero periodo è quella della riduzione della produzione pro capite di rifiuto totale per effetto di un aumento dei rifiuti della raccolta differenziata associato a una riduzione dei rifiuti residuali di entità superiore; le variazioni maggiori si osservano nel triennio 2011-2013, mentre nel 2014 sono più contenute.
A inizio del periodo di osservazione l’Umbria presenta il valore di produzione totale pro capite più alto,superiore a quello della media nazionale dello stesso anno. A partire dal 2007 si osserva un generale trend di riduzione, particolarmente significativo nel triennio 2011-2013, in cui si verifica un calo di ben 69 kg/ab, che porta la produzione pro capite media regionale in linea con la media nazionale.
Effetto di questo andamento degli indicatori di produzione è il progressivo incremento della percentuale della raccolta differenziata regionale che, a partire dal 2008, inizia un trend continuo di crescita caratterizzato dai maggiori incrementi nel triennio 2011-2013.
Le tendenze osservate a scala regionale sono riscontrabili in tutti i quattro Ambiti Territoriali Integrati, ma con differenti variazioni annuali.
ATI 2 è l’ambito che mostra sia i maggiori incrementi di produzione pro capite (RD) sia i maggiori decrementi del quantitativo del rifiuto residuale (RND). La sua percentuale di raccolta differenziata, per l’intero periodo superiore al dato medio regionale, aumenta progressivamente a partire dal 2008 con un’impennata nel triennio 2011-2013 in cui complessivamente cresce di 21 punti percentuali, aumentando la distanza con il dato medio regionale e superando nel 2012 la soglia del 50%.
Gli indicatori di ATI 1 presentano andamenti molto simili a quelli di ATI 2, ma con valori di raccolta differenziata inferiori. La percentuale di raccolta differenziata nel triennio 2011-2013 aumenta di 13 punti percentuali e supera nel 2013 la soglia del 50%.
La produzione pro capite in ATI 3 è caratterizzata da valori molto elevati del rifiuto residuale nella prima parte del periodo e solo a partire dal 2011 conosce un trend decrescente; la percentuale di raccolta differenziata è in crescita ma sempre sensibilmente inferiore alla media regionale, rimane per tutto il periodo molto distante dagli obiettivi e solo nel 2012 supera il 35%.
Caratteristica degli indicatori di ATI 4 è la sostanziale staticità fino al 2010: solo nell’ultimo triennio, infatti, mostrano delle variazioni significative. La percentuale di raccolta differenziata dal 2008 presenta valori inferiori al dato medio regionale con una distanza progressivamente crescente, e rimane per tutto il periodo distante dagli obiettivi. Solo nel 2012 supera il 35%.
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