PERUGIA - Visitatori in crescita, nel 2010, nei principali siti archeologici dell'Umbria: e' quanto segnala la Soprintendenza archeologica, spiegando che nel solo Museo archeologico nazionale dell'Umbria l'aumento rispetto al 2009 e' stato del 27 per cento, con 22.016 visitatori totali.

Altri dati, la Soprintendenza li fornisce - in una nota - per l'Ipogeo dei Volumni (12.612 visitatori, +7%), il Museo archeologico statale di Orvieto (13.944 visitatori,+28%), la Necropoli di Crocifisso del tufo, sempre di Orvieto (13.830 visitatori, +8%) e il Museo archeologico statale di Spoleto (13.420 visitatori, +19%).

In molti hanno partecipato anche alle decine di conferenze sull'archeologia dell'Umbria, tenute da esperti e professori universitari nei musei di Perugia, Spoleto, Orvieto e Gubbio. Presso gli stessi siti - ricorda la Soprintendenza - hanno avuto luogo anche concerti, letture, proiezioni, visite guidate.

Tra le scoperte di particolare interesse scientifico avvenute l'anno scorso, la Soprintendenza archeologica dell'Umbria ricorda quella del 'fulgur conditum' a Todi: una vera e propria sepoltura di un fulmine, caratteristico rituale italico, nel corso del quale i sacerdoti addetti recitavano l'espiazione, cioe' pulivano il luogo colpito ed eliminavano le tracce del fulmine, sotterrando gli oggetti che quest'ultimo aveva colpito e frantumato, recintandolo e consacrandolo.
 

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