di Quinto Sertorio

PERUGIA, 30 apr. - L'importante adesso è impedire che passino certe idee baste sul 'aprire tutto' della Giunta regionale dell'Umbria, dei rappresentanti del mondo imprenditoriale, di settori del mondo accademico, di inesperti consiglieri regionali di minoranza, di alcuni giornali locali.
Come dimostra il documento dell'Istituto Superiore della Sanità, in base al quale Conte ha preso le decisioni sulla 'fase 2', l'aperura del settore commerciale avrebbe effetti devastanti sulla popolazione e il sistema sanitario con una impennata dei contagi.
La riapertura dei negozi farebbe salire l'indice stimato dei contagi (Rt) sopra la fatidica soglia di 1, dove un contagiato infetta a sua volta in media un'altra persona.
Con la riapertura dei negozi l'epidemia riprenderebbe a correre anche se fossero tenuti a casa gli over 70, gli over 60 e persino gli over 55, salvo l'ipotesi irrealistica che con tutti i negozi aperti-cioè un comparto da quasi 1,5 milioni di lavoratori-le occasioni di contatto (e di contagio) sui mezzi pubblici si manifestassero magicamente al livello attuale, stimato (con un certo ottimismo) al 10%.
Oggi l'indice di riproduzione del virus (R0) è tra 0,5-0,7, riaprendo il commercio la stima sarebbe tra lo 0,92 e 1,17. Sarebbero ricoverate in terapia intensiva fino a 5,303 persone tutte insieme e il totale potrebbe arrivare a 32 mila alla fine dell'anno.
Se oltre ai negozi riaprissero subito anche i ristoranti, i bar e alberghi l'indice di contagio salirebbe tra 0,99 e 1,83, le terapie intensive dovrebbero accogliere, nel caso peggiore, 85 mila persone, i 7/8 mila letti attuali sarebbero saturi il 31 agosto. Se si dovesse aggiungere l'apertura delle scuole sarebbe una tragedia, con l'indice di contagio al 2,25 e 151 mila pazienti in terapia intensiva.
Queste stime nazionali, se rapportate alla realtà dell'Umbria, ci fanno capire in modo incontrovertibile che non dobbiamo cedere alla sirena irrazionale e irresponsabile del "aprire tutto", occorre invece una grande pazienza, un grande spirito di sopportazione, e avviare una riapertura con cautela e progressivamente.

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