Approvate a maggioranza le nuove norme in materia di agriturismo
L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato (16 voti favorevoli, 8 astenuti: FI, Ncd, Fd'I e Udc) il disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale concernente “Nuove norme in materia di agriturismo, fattorie didattiche, agricoltura sociale e fattorie sociali”, che riordina e disciplina l'avvio e l'esercizio delle attività relative all'agriturismo, alle fattorie didattiche ed alle fattorie sociali, stabilendone criteri, i limiti, le procedure amministrative e le conseguenti attività di vigilanza e di controllo, nel quale sono confluiti molti degli spunti derivanti da altre proposte di legge di iniziativa consiliare: quella di Sandra Monacelli (Udc), sulla disciplina delle attività agrituristiche, di Andrea Smacchi e Luca Barberini (Pd) e un'altra del presidente della Seconda commissione Gianfranco Chiacchieroni, tutte in materia di agricoltura sociale, ed infine quella dei consiglieri Oliviero Dottorini e Paolo Brutti (Idv) sulle norme in materia di agricoltura sociale.
SCHEDA LEGGE
Per quanto attiene all'AGRITURISMO viene modificata la normativa vigente sotto l'aspetto urbanistico, amministrativo ed igienico sanitario. Viene puntualizzato e chiarito il concetto di 'prevalenza delle attività agricole rispetto a quelle agrituristiche'. Sono stati stabiliti limiti minimi certi per la somministrazione di prodotti aziendali: 30 per cento di produzione propria, 55 per cento di produzione regionale, soltanto per il 15 per cento potranno essere utilizzati prodotti di altra provenienza. Viene anche specificato che l'azienda agricola che esercita attività agrituristiche non può esercitare altre tipologie di ospitalità e di ristorazione. I controlli, che verranno intensificati, verranno svolti dalle Unioni speciali dei Comuni. È prevista anche una semplificazione delle procedure per l'avvio dell'attività.
Per quanto riguarda le FATTORIE DIDATTICHE, ad oggi circa 140 aziende agrituristiche svolgono questa attività, si è provveduto ad aggiornare la precedente normativa. L'attività, sempre connessa all'agricoltura, potrà essere destinata non soltanto a scolaresche, ma anche a famiglie, associazioni, gruppi d'interesse, nell'ambito di una sola giornata o in più giornate, prevedendo quindi anche l'alloggio e la somministrazione dei pasti.
Le FATTORIE SOCIALI punteranno all'inclusione socio-lavorativa di soggetti appartenenti alle fasce deboli o comunque soggetti svantaggiati e disabili; fornitura di prestazione e di servizi sociali, socio-sanitari, riabilitativi, terapeutici formativi ed educativi. Il riconoscimento di fattoria sociale potrà essere chiesto dalle imprese agricole, imprese e cooperative sociali autorizzate o accreditate per i servizi socio assistenziali e socio sanitari o che abbiano stipulato accordi di partenariato con durata almeno quinquennale con enti locali, organizzazioni di utilità sociale o cooperative sociali. La proposta prevede che la Regione dia priorità nei procedimenti di assegnazione di terreni demaniali per favorire l'insediamento e lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale.
EMENDAMENTI: approvato, con la sola astensione di Monacelli (Udc), quello di Raffaele Nevi (FI) sulle piscine nelle strutture ricettive con meno di 30 posti (limite minimo previsto), consistente nella deroga per quelle già esistenti; approvato anche quello, a firma congiunta Mantovani (Ncd), Nevi (FI), Mariotti e Barberini (Pd), che prevede il conferimento provvisorio delle funzioni attribuite alle Unioni dei Comuni a Polizia provinciale, municipale o amministrazioni comunali competenti per territorio; approvati anche gli emendamenti a firma congiunta dei consiglieri Dottorini (idv), Chiacchieroni, Barberini e Mariotti (Pd) sul ruolo dei Comuni nella valorizzazione dei prodotti provenienti da agricoltura sociale tramite assegnazione di posti nelle aree pubbliche e quello relativo al finanziamento di 10mila euro per la promozione dei prodotti agroalimentari dal bilancio di previsione 2014 e con legge finanziaria per gli anni successivi.
LE RELAZIONI.
GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD - relatore di maggioranza): “Si tratta di una legge estremamente utile per tutto il mondo dell'agricoltura che si troverà finalmente a poter usufruire di uno strumento idoneo a riorganizzare il settore dell'agriturismo in modo tale da creare un circolo virtuoso che consentirà alle aziende coinvolte di sfruttare positivamente ogni opportunità raggiungibile, riprogrammando così il proprio futuro. Gli obiettivi sono di tutelare, qualificare e valorizzare le risorse peculiari dei vari territori regionali; mantenere le attività umane nelle aree rurali, agevolando l’insediamento dei giovani e delle donne nel settore agricolo; favorire la multifunzionalità in agricoltura, l’incremento dei redditi aziendali e la differenziazione dei redditi agricoli; favorire tutte le iniziative dirette alla difesa del suolo, del territorio e dell'ambiente da parte degli imprenditori agricoli e a conseguire il miglioramento della qualità di vita nei territori rurali, anche quelli marginali; recuperare il patrimonio edilizio rurale tutelando le peculiarità paesaggistiche tipiche del territorio umbro; sostenere e incentivare tutte le eccellenze regionali, le produzioni tipiche, le produzioni di qualità e le connesse tradizioni enogastronomiche, nonché la promozione della filiera corta; promuovere la cultura rurale e l'educazione alimentare; favorire lo sviluppo agricolo e forestale; avvicinare le giovani generazioni al mondo agricolo, alla sua storia, alle sue tradizioni, alla sua cultura e alle sue molteplici funzioni volte a migliorare la qualità della vita; favorire la vendita diretta al dettaglio dei prodotti agricoli aziendali; riconoscere e promuove l’agricoltura sociale quale strumento per generare, attraverso le attività agricole, l’offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, riabilitativi, terapeutici, formativi ed occupazionali. È inoltre una legge che punta a dare un senso e una prospettiva all'utilizzo della risorsa agricola in quanto tale, ma contemporaneamente consente di perseguire di un fine più alto e inclusivo, regolamentando per la prima volta l'agricoltura sociale vista come attività di reinserimento lavorativo e di cittadinanza per i soggetti svantaggiati, e come laboratorio per le giovani generazioni attraverso le fattorie didattiche. Infine segnalo che il presente disegno di legge, per espressa dichiarazione della Giunta regionale nella delibera di approvazione, non comporta nuovi o maggiori oneri finanziari o diminuzione di entrate a carico del Bilancio regionale”.
RAFFAELE NEVI (FI - relatore di minoranza): “IL VERO NODO SI AFFRONTERÀ CON IL REGOLAMENTO ATTUATIVO, CHE INVITIAMO LA GIUNTA A SCRIVERE IN TEMPI RAPIDISSIMI, COINVOLGENDO LA COMMISSIONE. PER QUESTO OGGI CI ASTERREMO. Abbiamo affrontato la discussione con spirito costruttivo e responsabile perché questo disegno di legge è molto, troppo atteso. La Giunta poteva e doveva fare prima. Avremmo voluto maggiori certezze sui parametri, i criteri e i limiti all'attività agrituristica. Ci sono paure fondate da parte delle associazioni di categoria, che temono una concorrenza sleale, cosa avvenuta in passato, trasformando alcuni agriturismi in vere e proprie strutture competitive con alberghi e ristoranti, che hanno una disciplina più stringente e un sistema di tassazione più elevato. Argomento che si intreccia con la legge sulle sagre, che sollecitiamo ancora una volta alla Giunta, visto che se ne parla da troppo tempo ma, a otto mesi dalla fine della legislatura, ancora lo attendiamo. Serve chiarezza, altrimenti rischiamo di scatenare una guerra tra poveri, con categorie in crisi che lamentano concorrenza sleale e abusivismo. Speriamo che questa legge fughi questi dubbi. Nel regolamento dobbiamo tenere conto delle proteste delle categorie. La ratio della legge è fare dell'agriturismo un veicolo di promozione degli straordinari prodotti tipici della nostra terra, puntando sulla qualità delle produzioni. Anche sulle fattorie didattiche è stato trovato un buon equilibrio, puntando a far diventare gli agriturismi vere e proprie scuole di cultura agricola e rurale. Sulla disciplina delle fattorie sociali, invece, siamo riusciti a scongiurare il tentativo di far uscire questo tema dal settore degli agriturismo per farlo entrare nelle attività sociali. Infine abbiamo visto con piacere il modo in cui si è affrontato il tema dei consorzi di bonifica, facendolo tornare ad essere uno strumento gestito dal privato”.
GLI INTERVENTI.
MASSIMO MANTOVANI (Ncd): “ATTO FUORI DALLA SEMPLIFICAZIONE E PROBLEMA DI CHI FARÀ I CONTROLLI - Tema difficile per le situazioni che si sono verificate e per le condizioni di concorrenza sleale tra diversi operatori. La legge nazionale indicava che l'attività di agriturismo, dal punto di vista del fatturato, doveva essere aggiuntiva rispetto alle attività specificatamente agricole, quindi non poteva essere prevalente. Ora le attività agrituristiche sono nettamente prevalenti, per fatturato, rispetto alle agricole. Con questa legge si cerca di porre rimedio ad una situazione contraria alle leggi vigenti trasformando il concetto di prevalenza dell'attività agricola, non da un punto di vista economico ma dal numero delle ore che si svolgono in campo agricolo, un calcolo difficile da fare. Diciamo piuttosto che per 20 anni sono mancati i controlli, questa l'origine del problema. Le attività agrituristiche, che nel tempo sono diventate un fiore all'occhiello per l'Umbria, di fatto in molti casi sono attività illegali rispetto ai dettami delle leggi vigenti. Quindi il compito era serio, gravoso. Questa legge non sana tale vulnus. Pur confidando nella maggiore chiarezza che potrà scaturire dal regolamento attuativo, tutto siamo meno che nell'ambito della semplificazione, una delle migliori innovazioni portate avanti da questo Consiglio. É il suo contrario, perché sottoporrà gli utenti a una registrazione capziosa, difficile, giornaliera e c'è anche il problema di chi farà i controlli, se controllo ci sarà, visto che in passato non c'è stato. Per questo non ci soddisfa. Promuoviamo un emendamento sull'affido dei controlli alla Unione dei comuni, che forse non si farà. Siano in capo alla Polizia provinciale o municipale, in attesa di chiarimenti dal livello nazionale. Dunque non stiamo nella semplificazione e c'è il problema dei controlli, quindi ci asteniamo. Per quanto riguarda l'agricoltura sociale, certamente tutta l'agricoltura rappresenta un'attività fortemente idonea al mondo del sociale, per il coinvolgimento di soggetti che avranno benefici, ma per l'azione sociale non è solo l'agricoltura a possedere i requisiti giusti. C'è una volontà mirata sull'agricoltura. Ma dietro questo indirizzo ci possono essere gli oltre 800milioni di euro dei fondi comunitari Psr e, nel caso, mi auguro che i regolamenti attuativi facciano chiarezza, per evitare che si finisca come coi finanziamenti per la formazione, serviti non per creare professionalità ma per elargire stipendi a un certo numero di persone”.
ALFREDO DE SIO (FD'I): “ASTENSIONE SULL'ATTO, CON MOLTE ASPETTATIVE SUL REGOLAMENTO, PER COLMARE LE LACUNE - Materia complicata per le diversità con la legislazione nazionale, difficile definire la prevalenza agricola. Giusto ricercare un percorso tipicamente umbro, ma mischiare piani diversi come le fattorie didattiche alla natura imprenditoriale degli agriturismo è il punto di debolezza di questo atto. Un testo che lascia molto in mano a chi scriverà il regolamento. Somministrazione dei prodotti a filiera corta e vari riconoscimenti come dop, igt, prodotti tipici, sono cose che debbono essere meglio definite col regolamento. Bisognerà riconoscere chi dà al proprio agriturismo questo tipo di indirizzo, che rappresenta qualcosa in più rispetto a quanto compreso nella legge nazionale. È un lavoro non completo. Voto di astensione, molte aspettative sul regolamento, potrà colmare lacune”.
SANDRA MONACELLI (Udc): “APERTURA DI CREDITO SULLA PROPOSTA DI LEGGE MA VIGILEREMO SULL'APPLICAZIONE PRATICA - La necessità di adeguare le regole per la materia degli agriturismi era reale per tutta l'Umbria, dato che questo ambito rappresenta uno dei punti di forza del turismo regionale. In passato vincoli normativi e adempimenti burocratici hanno soffocato il settore, ora questa legge cerca di qualificare l'offerta complessiva, con una serie di know how che caratterizzano l'offerta regionale. Il conflitto con le strutture alberghiere può rappresentare un problema ma non può essere un limite per il miglioramento dell'offerta ricettiva nel suo complesso. Non è con una politica dei no che daremo risposta alle richieste legittime dell'agriturismo regionale, che rappresenta una importante integrazione al reddito per il settore agricolo, che riscontra una difficoltà a generare redditi capaci di mantenere una presenza in alcuni ambiti della nostra regione. Vanno tenute in considerazione le legittime istanze degli albergatori in merito alla competizione con il settore alberghiero, ma non è abbassando il confronto, la competizione, che possiamo rilanciare l’offerta della nostra regione. Operiamo dunque una apertura di credito positiva rispetto alla proposta di legge che ci viene presentata, pur mantenendo un atteggiamento vigile sull’applicazione pratica”.
FERNANDA CECCHINI (assessore all'agricoltura): “LA LEGGE RIPORTA L'AGRITURISMO IN SINTONIA CON I PRINCIPI ISPIRATORI CHE L'HANNO VISTO NASCERE. ABBIAMO PUNTATO SULLA SEMPLIFICAZIONE, TOGLIENDO IL TETTO SULLA CAPIENZA DEGLI AGRITURISMI E RIMETTENDO AL CENTRO L'IMPRESA AGRICOLA E LA SUA PRODUZIONE - Il ddl ha fatto sintesi di quattro proposte di legge di consiglieri regionali ed è il frutto di un grande confronto con tutti i soggetti interessati. Il risultato è quello di non avere più agriturismi nati per svolgere un ruolo che poi vanno a fare concorrenza a quelle attività ricettive che pagano altri tipi di tasse e tariffe. L'agriturismo deve essere un lavoro che porta all’imprenditore agricolo risorse aggiuntive. Vogliamo che la diversificazione dell’agricoltura possa permettere di fare produzione, innovazione, ricerca, presidio del territorio, ma anche turismo e promozione. Promozione non solo del territorio, ma anche di tutte le produzioni del territorio, sia di quelle certificate, ma soprattutto delle produzioni locali. Per questo la legge prevede per la somministrazione dei pasti delle percentuali da rispettare: 30 per cento di produzioni proprie e 55 per cento regionali. Un modo per sostenere la nostra agricoltura e qualificare la nostra offerta turistica anche attraverso gli agriturismo che si devono dotare di tutte quelle modalità per consentire la promozione e l’offerta dei nostri prodotti. C’è anche un sistema di controllo robusto, che sarà sovracomunale, perché la legge è molto più flessibile per chi si comporta bene, diventa rigida e forse anche ostile per chi si comporta male. Abbiamo introdotto nella normativa la possibilità di fare fattoria sociale e fattorie didattiche, ma anche qui prima bisogna essere impresa agricola. In questo modo, associazioni o cooperative possono sfruttare il welfare di tipo rurale, in sintonia con l’ambiente o con le attività che in agricoltura si fanno, e che offre maggiore possibilità di riabilitare soggetti svantaggiati o coloro che hanno bisogno di ritrovare un percorso nella vita. A patto che diventi imprenditore agricolo, quindi con tutte le prescrizioni e possibilità che hanno le imprese agricole. Abbiamo previsto alcune deroghe, ad esempio per l’uso della piscina per chi ha meno di 30 posti letto non solo per gli agriturismi ma anche per tutte le altre attività ricettive, dando maggiore flessibilità. Altra deroga per le attività che si trovano sopra ai mille metri, sia per il calcolo del monte ore lavoro, del reddito dell’attività agricole, e per l’utilizzo di strutture che debbono essere l'abitazione principale di chi svolge l’attività. Un modo per portare valore aggiunto in un territorio importante e così diverso dal resto dell’Umbria come Castelluccio di Norcia”.
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