Appalti Adisu, Filcams-Cgil e Uiltrasporti denunciano il calo occupazionale
(AVInews) – PERUGIA. – “Siamo ricorsi all’Ispettorato territoriale del lavoro di Perugia affinché venga rispettata la procedura di salvaguardia degli stati occupazionali e per evitare questa mattanza che appare creata ad hoc tra committenza e impresa aggiudicataria per ‘eliminare’ 14 persone”. È quanto annunciano Wendy Paula Galarza, funzionario di Filcams-Cgil Perugia, e Stefano Cecchetti, segretario generale di Uiltrasporti Umbria, in merito al cambio di appalto del servizio di pulizie e manutenzione del verde nei collegi e nella sede Adisu di Perugia.
“In merito al servizio di pulizie dei collegi che ospitano studenti e studentesse – spiegano i sindacati –, il cui appalto è scaduto sei mesi fa ed è stato poi prorogato fino al 31 dicembre, Adisu ha pensato di affidare direttamente alla Tourcoop Società cooperativa di Perugia il servizio, dimezzando però il corrispettivo e soltanto per due mesi, in quanto non ancora espletata la gara. Senza che se ne conoscano i criteri, Tourcoop sta assumendo soltanto la metà del personale attuale, 14 unità su 28, unilateralmente e in barba alle previsioni dell’articolo 4 del Ccnl sulle clausole sociali. Tra due mesi, alla scadenza del periodo transitorio, l’impresa aggiudicataria della gara, a cui la stessa Tourcoop partecipa in Ati con altre, dovrà aggiungere nuovamente personale, ricorrendo a nuove assunzioni che sicuramente non riguarderanno coloro che sono rimasti senza lavoro nel primo cambio di appalto”. “Secondo noi – aggiungono Galarza e Cecchetti – c’è discriminazione e, quindi, lavoro per l’Osservatorio regionale sulla cooperazione in Umbria il quale ha il compito di vigilare e segnalare agli organi preposti, Anac compresa, tutte le anomalie che dovessero verificarsi nel territorio umbro a opera di cooperative poco inclini al rispetto delle leggi, a salvaguardia dei lavoratori”.
“A ciò – fanno sapere Filcams-Cgil Perugia e Uiltrasporti Umbria – si aggiunga il fatto che ben nove persone della manutenzione del verde restano senza lavoro in quanto la base di gara predisposta da Adisu è sufficiente per due sole persone, restando comunque invariata la mole di lavoro”.
“In un’Umbria fortemente in difficoltà per la mancata crescita – concludono Galarza e Cecchetti –, già martirizzata dal punto di vista occupazionale dalle grandi multinazionali, in ambito industriale e alimentare, assistiamo tutti i giorni alla ‘macelleria’ messa in pratica dalle committenze, sia pubbliche che private, relativamente agli affidamenti dei servizi di logistica e pulizia, nonché dalle imprese aggiudicatarie e affidatarie. Non esiste cambio di appalto in cui non si perda qualche pezzo di occupazione. Quando va bene si perdono ore di lavoro, altrimenti sono in molti a essere espulsi, vuoi per l’abbassamento del valore a base delle gare da parte delle stesse committenze, che tuttavia pretendono parità di servizio, vuoi per gli eccessi di massimo ribasso da parte delle imprese, spesso cooperative spurie che fanno dumping contrattuale, mettendo in difficoltà quelle virtuose”.
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