PERUGIA - “Un Piano straordinario di contenimento dei cinghiali da attuare su tutto il territorio umbro, da adottare d’intesa con le Province e gli Ambiti Territoriali di Caccia e su cui coinvolgere anche gli enti gestori delle Aree protette regionali ed i concessionari delle Aziende venatorie”: lo ha proposto l’assessore regionale alla caccia, Fernanda Cecchini, nel corso della seduta della Consulta faunistico venatoria che si è tenuta in assessorato.

Durante l’incontro, l’assessore ha evidenziato “la crescente insostenibilità economica per la Regione Umbria dei risarcimenti dovuti per i danni all’agricoltura e per incidenti stradali causati dalla fauna selvatica. Gli strumenti ordinari di controllo e contenimento della specie cinghiale, principale responsabile dei danneggiamenti, sono – per Cecchini – decisamente inadeguati”. Nel 2011 – ha ricordato l’assessore - le richieste di risarcimento arrivate alla Regione per danni alle coltivazioni agricole sono state di 900 mila euro, mentre i risarcimenti dei danni a seguito di incidenti stradali, comprensivi del premio assicurativo a carico dell’Ente, sono stati di oltre 1 milione 200 mila euro. A questo si aggiunge il costo da quantificare di circa 250 pratiche non ancora liquidate. “La disponibilità finanziaria del bilancio regionale, che approveremo nelle prossime settimane, subirà una forte contrazione a seguito delle manovre messe in atto dal Governo. Le risorse disponibili vanno quindi distribuite secondo priorità politiche e sociali oggettive perché non è più ipotizzabile alcun aumento dei fondi per i risarcimenti. Bisogna lavorare soprattutto sulla prevenzione dei danni, con il coinvolgimento diretto e responsabile di tutti i soggetti”.

L’Assessore si è poi soffermata sul lavoro di riforma realizzato dalla Giunta regionale in materia di semplificazione amministrativa e di nuovi assetti istituzionali, che per quanto riguarda l’agricoltura e la forestazione ha significato il superamento delle Comunità Montane e dell’Arusia e la prossima istituzione di un unico soggetto per la promozione della “risorsa Umbria”. “In questo quadro – ha detto Cecchini – la stessa caccia dovrà essere materia di approfondimento, compresa la riconsiderazione del ruolo e delle funzioni degli Ambiti Territoriali di Caccia, con l’obiettivo di riavvicinare le istituzioni alle esigenze del territorio e rendere più snello ed efficace il potere decisionale e d’intervento. Tutto ciò è necessario – ha concluso – per essere pronti alle sfide che deriveranno dai nuovi assetti della riforma dell’amministrazione pubblica che il governo sta attuando”.
 

Condividi