09/10/2021 - 08:59
Una cabina elettrica che diventa un’opera d’arte, elemento di dialogo con i cittadini, narrazione di un territorio: è quanto avvenuto a Sant’Anatolia di Narco dove questa mattina, di fianco a piazza Corrado, è stata inaugurata l’opera di street art, realizzata dall’artista Giulia Buonanno, con il titolo “Biosintesi di un pensiero elettrico”. Oggetto dell’intervento artistico è stata la cabina elettrica situata lungo la strada che costeggia il centro del castello medievale di Sant’Anatolia e che si affaccia sulle canapine, i terreni coltivati a canapa che lambiscono il fiume Nera.
Al taglio del nastro, in piazza Corrado, sono intervenuti il sindaco di Sant’Anatolia di Narco Tullio Fibraroli, la direttrice del Museo della Canapa Glenda Giampaoli, l’artista Giulia Buonanno, il curatore Gianluca Marziani, il responsabile Zona Umbria di E-Distribuzione Davide Balzini, il capo unità operativa 2 Foligno/Spoleto di E-Distribuzione Daniele Biscontini, i collaboratori operativi dell’azienda, Federico Rosa di Enel Affari Istituzionali e Sostenibilità centro Italia e Riccardo Clementi di Enel Comunicazione Toscana e Umbria. Hanno partecipato all’iniziativa anche i bambini della Scuola Primaria di Sant’Anatolia che, guidati dalle loro docenti e dal personale del Museo della Canapa, hanno realizzato bellissimi disegni immaginando decorazioni e opere d’arte per la cabina in base alle loro ispirazioni.
L’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Sant’Anatolia di Narco ed E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, con un progetto congiunto per trasformare un elemento con una funzione tecnica, importante snodo del sistema elettrico territoriale, in un oggetto artistico capace di integrarsi con l’ambiente circostante.
Nel dettaglio, l’artista ha realizzato sulle quattro facciate della cabina un’opera che rappresenta il tematismo, legato alla canapa e al tessile, che da anni caratterizza il territorio e ne costituisce una presenza significativa con il Museo della Canapa presente a Sant’Anatolia di Narco dal 2008. Le attività sono cominciate a inizio settembre e si sono concluse a metà dello scorso mese. La cabina, rivestita d’arte, è diventata oggetto di interessanti attività di diffusione con turisti e residenti e in collaborazione con la stessa artista all’interno di “Fioritura d’arte Urbana”, evento inserito nel progetto “Valnerina Experience”.
Il progetto si delinea come un sistema integrato tra l’attività di trasformazione dell’immagine della cabina e le attività laboratoriali fondate sul principio partecipativo, con l’obiettivo di proseguire le narrazioni etnografiche legate al tema della canapa integrandole con nuovi percorsi narrativi per un futuro bio-ispirato. L’idea trova la sua genesi soprattutto nel lavoro di Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale, tra le massime autorità a livello internazionale impegnate a studiare e divulgare una nuova verità sulle piante, creature intelligenti e sensibili, capaci di scegliere, imparare e ricordare. Secondo Mancuso, partendo dal presupposto che la risoluzione dei problemi è una buona definizione dell’intelligenza, si può affermare che le piante sono creature intelligenti, poiché possiedono una capacità di adattamento superiore a quella dell’uomo. L’intelligenza delle piante è legata ad altre abilità straordinarie, come la capacità di riconoscere i suoni e la musica, o di ritirarsi al ronzio degli insetti. Oltretutto quest’ultime sono in grado di “comunicare” tra loro attraverso la trasmissione di segnali elettrici, costituendo in tal modo un qualcosa di simile a un “cervello”, capace di intercettare i segnali dall’ambiente e di costruire strategie di adattamento.
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