PERUGIA - Informare tempestivamente i minori nati in Italia da genitori stranieri sulle modalità di acquisizione della cittadinanza al compimento della maggiore età: è questo il senso della campagna informativa "18 anni....in Comune!" rivolta ai sindaci italiani e realizzata da ANCI, Save the Children e Rete G2 – Seconde Generazioni, cui l’Amministrazione comunale ha deciso di aderire.

La pratica, presentata dall’assessore Lorena Pesaresi (Stato civile), è stata approvata oggi in giunta. In sostanza, le seconde generazioni, al compimento del diciottesimo anno di età e non oltre il 19° anno, possono già nell’attuale sistema normativo diventare a tutti gli effetti cittadini italiani. Per l’assessore Pesaresi, l’iniziativa è “fondamentale perché è una ulteriore opportunità per i ragazzi stranieri di piena integrazione. Il Comune di Perugia già da tempo si è attivato lungo questa direttrice, perché convinto che gli stranieri che vivono nella nostra comunità rappresentano una risorsa e una ricchezza da valorizzare e tutelare”.

Nel Comune di Perugia nell’anno 2011 hanno raggiunto il 18° anno di età 180 cittadini stranieri. Nel documento si sottolinea come “i figli di stranieri, al compimento del 18° anno, vivano una sorta di paradosso: sono cresciuti in una comunità che non li riconosce di diritto e hanno nel frattempo perso i contatti con la loro comunità di provenienza creando di fatto una situazione potenzialmente ingiusta e dalle forti implicazioni sociali”.

Inoltre, secondo Save The Children sono circa 15.000 i ragazzi e le ragazze tra i 17 e i 18 anni, nati in Italia e di origine straniera, che secondo l’attuale normativa, possono diventare italiani se, oltre a essere stati registrati all’anagrafe, hanno risieduto legalmente in Italia fino alla maggiore età e senza interruzioni. Per farlo devono presentare una richiesta al Comune di residenza entro il diciannovesimo anno di età.

Gran parte di loro non è a conoscenza del fatto che per fare domanda hanno solo un anno di tempo a partire dalla maggiore età e si è fatta strada la necessità di una campagna informativa che si rivolge ai giovani di origine straniera prossimi alla maggiore età, per informarli, attraverso una lettera inviata dai sindaci, della possibilità di esercitare il loro diritto a diventare cittadini.
 

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