Non toccherebbe a noi, che siamo un’associazione di volontari ambientalisti e non un partito, fare le proposte specifiche per uscire dall’emergenza rifiuti in Umbria. Ci esponiamo a fare una proposta puntuale perché sentiamo la responsabilità di contribuire a portare questa Regione, in breve tempo, ad allinearsi con le Regioni italiane più virtuose che significa, in pratica, avere conferimenti in discarica vicino allo zero, dotarsi di tutti gli impianti necessari per gestire secondo le migliori tecnologie i rifiuti prodotti e ottenere così bassi impatti ambientali. Le decisioni annunciate dal Governo della Regione non portano affatto in questa direzione. Con il nuovo Piano Rifiuti, pur riconoscendo la necessità di impianti per il trattamento e lo smaltimento, la Giunta rifugge dalla responsabilità di operare le scelte necessarie e di avviare le soluzioni già oggi possibili. In concreto, si limita a riproporre l’ampliamento delle discariche (in particolare quella de Le Crete), proprio come le Giunte precedenti. Negli scenari di rinvio si legge una pavida rinuncia a sostenere le scelte nel necessario confronto con i cittadini dei territori interessati e la speranza, nei tempi lunghi, che a rispondere delle scelte finali sia qualcun altro. Anche questo atteggiamento accomuna l’esperienza dei diversi Governi che si sono succeduti e spiega il silenzio di tutte le forze politiche sulle proposte effettive per superare il problema delle discariche.  

La nostra proposta si basa sull’utilizzo del CSS umbro da parte delle cementerie di Gubbio e sull’utilizzo dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Terni anche per i rifiuti urbani. Noi pensiamo che si tratti dell’unica soluzione adeguata per il futuro e praticabile in tempi brevi. Siamo, tuttavia, pronti all’ascolto perché siamo coscienti che possano esserci elementi di cui non disponiamo. Ad esempio, siamo venuti a conoscenza solo in questi giorni che la Giunta regionale non ha autorizzato un progetto, presentato nel lontano 2014, dalla società Acea, di avvio a recupero energetico di una quota di rifiuti urbani nel termovalorizzatore di Maratta Bassa a causa dell’opposizione dei comuni di Terni e di Narni. 

Rileviamo che non è stato avviato alcun confronto pubblico per consentire ai cittadini di farsi un’opinione consapevole basata su un’informazione corretta e che non è stata nemmeno tentata una negoziazione equa ed opportuna con le amministrazioni comunali coinvolte. La questione è sempre la stessa: il tabù dell’incenerimento che, per ignoranza o disinformazione, le stesse forze politiche hanno contribuito ad alimentare in questi anni. Eppure, disponiamo ormai di tutte le condizioni per superarlo incluse le positive esperienze di territori vicini come le città dell’Emilia-Romagna (che spesso si prestano a risolvere le nostre stesse emergenze) o la città di Arezzo che vanta standard ambientali e di bilancio economico e funzionale invidiabili. 

E tariffe basse per i cittadini.  Possibile che gli Amici della Terra siano i soli ad avere il coraggio del confronto? Eppure, che occorra evitare l’aumento dei conferimenti in discarica è chiaro anche ad una larga parte dei cittadini umbri che hanno capito che la raccolta differenziata è solo uno strumento e che i rifiuti si possono raccogliere in vari modi ma sempre da qualche parte bisogna trattarli. Ricordiamo che i comuni dell’orvietano, anche grazie alle nostre posizioni responsabili, hanno accettato che la discarica del Le Crete esista per rispondere alle esigenze residuali del territorio umbro. Ciò non significa di certo che si rassegnino a sacrificare il proprio futuro per risolvere le emergenze rifiuti di tutta la regione.

Vogliamo una discussione trasparente e pubblica, convinti che solo così si possa aumentare la consapevolezza di tutti i cittadini umbri. La speranza è che il nostro contributo serva a far venir fuori proposte realistiche che possano risolvere il problema dell’elevato conferimento in discarica della regione che, lo ricordiamo, è la prima fonte di inquinamento e di emissioni climalteranti nel settore rifiuti.

 

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