PERUGIA - Il sodalizio tra la Fondazione Cucinelli e gli Amici della Musica di Perugia continua dunque anche per la Stagione 2018-2019, dopo i fruttuosi risultati della stagione precedente, di reciproca e piena soddisfazione per le due istituzioni musicali.

Il rapporto di collaborazione in questa nuova stagione si rafforza e si consolida grazie anche ad una nuova veste grafica comune, che prevede un programma unico, con un calendario integrato dei concerti.

La stagione 2018-2019, che vedrà un’inaugurazione congiunta nella splendida Basilica di San Pietro a Perugia, giovedì 18 ottobre 2018 con l’Orchestra del ‘700, il Coro della Capella Amsterdam diretti da Marcus Creed che eseguiranno Le Stagioni di Haydn, si comporrà di trentadue concerti di elevata qualità artistica, di cui venti in abbonamento per la Stagione degli Amici della Musica, due Family Concert, e dieci concerti per la Fondazione Cucinelli.

Dal 18 ottobre 2018 al 25 maggio 2019 molti saranno gli appuntamenti di musica da came-ra, musica sinfonica, recital pianistici, musica sacra, family concert, con un’offerta musicale ricca e policromatica.

Aprendo la conferenza stampa l’assessore Severini ha voluto ringraziare la fondazione musica classica per l’ennesima stagione concertistica che ha voluto regalare alla città di Perugia; per questo l’Amministrazione comunale ha inteso confermare il proprio sostegno alla rassegna tenuto conto dell’importanza che la stessa riveste nel panorama culturale della città. Un programma – ha sottolineato l’assessore – che si arricchisce grazie alla collaborazione con la fondazione Cucinelli, da sempre attenta all’arte ed alla cultura.

Gli Amici della musica insomma hanno ormai preso l’abitudine di “viziare” il pubblico perugino offrendo spettacoli di altissimo livello e di grande qualità.

La stagione 2018—2019, peraltro, riserverà molteplici sorprese coinvolgendo la città dal 18 ottobre alla fine di maggio.

L’auspicio per il futuro è che questo cartellone di livello possa essere supportato da “contenitori” di pari qualità; il riferimento è all’auditorium di San Francesco al Prato ed al teatro Pavone, per i quali i lavori sono in dirittura d’arrivo, ma anche al teatro Morlacchi presto riqualificato grazie al contributo della famiglia Cucinelli.

Alla conferenza ha partecipato anche l’assessore regionale Cecchini che ha parlato di una bellissima sinergia sviluppatasi tra Amici della Musica e Fondazione Cucinelli a conferma che, quando si condividono interessi, si può lavorare insieme ottimizzando le risorse sia economiche che logistiche.

La Regione, per questo, continuerà a sostenere le manifestazioni culturali di valore e sentite dalla città, come questa, per contribuire a tenere vivo il senso di comunità e di identità.

Da parte sua la presidente della Fondazione Perugia musica classica Anna Calabro ha manifestato soddisfazione per il connubio realizzato con la fondazione Cucinelli, frutto di un’intesa profonda destinata a produrre grandi frutti.

Pur mantenendo ciascuna fondazione la propria individualità e la propria storia, si è deciso di lavorare insieme con l’obiettivo sia di valorizzare le risorse ed eccellenze del territorio (Conservatorio, Orchestra da Camera di Perugia ecc.) che per garantire una qualità internazionale della musica molto elevata.

La vice presidente della Fondazione Cucinelli, Federica Cucinelli, ha invece affermato che il “matrimonio” tra le due componenti, giunto al secondo anno, è ancora molto giovane, ma ha già consentito di ottenere grandi soddisfazioni vista la risposta massiccia del pubblico a fronte di concerti di grande livello. L’obiettivo per il futuro è ora di lavorare ancora per coinvolgere sempre di più i giovani, avvicinandoli al mondo della musica, che ha il merito di ritemprare spirito ed anima.

Ad illustrare il programma delle due fondazioni sono stati i rispettivi direttori artistici, ossia Alberto Batini per gli Amici della Musica e Fabio Ciofini per la fondazione Cucinelli.

Il primo ha sostenuto che in questa stagione vi è molta natura, soprattutto perché i concerti si inaugurano con un appuntamento sinfonico-corale che intona un inno all’armonia fra uomo ed ambiente.

Dal canto suo Fabio Ciofini  ha parlato di proficuo sodalizio tra le due fondazioni e di un calendario di appuntamenti del Cucinelli accattivante e diversificato per genere, stile e re-pertorio.

Questi i programmi come sono stati illustrati dai due direttori artistici

Stagione degli Amici della Musica, il suono della natura, la natura del suono

C’è molta natura in questa nuova Stagione degli Amici della Musica, segnatamente perché si inaugura con un appuntamento sinfonico-corale che intona un inno all’armonia fra l’uomo e l’ambiente.

È il grande Oratorio laico di Haydn Le Stagioni, che nel 1801 l’anziano compositore consegnò in guisa di viatico al nuovo secolo esordiente. In quell’affresco cantato da tre contadini la musica si fa pittura sonora mentre esorta a vivere gioiosamente i doni del creato, in una traduzione artistica della dottrina di Rousseau che il Romanticismo sonderà nello sbigottimento del sublime e in un dialogo costante col paesaggio. Basti pensare che nell’ultima parte delle Stagioniappare, come idillio domestico, un Lied di donne che riunite intorno al fuoco cantano filando la lana. Di lì a poco, Schubert metterà all’arcolaio la sua Gretchen, Mendelssohn racchiuderà quell’immagine in un Lied ohne Worte, lo Spinnerlied,con incantevole grazia, e Wagner metterà in scena l’identica scena all’apertura del secondo atto dell’Olandese volante, il celebre «Coro delle filatrici».

Il primo frutto straordinario che dal seme delle Stagioni maturò, solo pochi anni dopo, è la Sinfonia Pastorale di Beethoven, che l’Orchestra da Camera di Perugia eseguirà in marzo sotto la direzione del geniale Hugo Ticciati. Ma oltre ai temporali fragorosi e minacciosi che accomunano questi due lavori, sentiremo burrasche sonore nelle pagine profetiche delle Boréades di Rameau, laddove si chiama in causa una macchina del vento per evocare la furia degli elementi.

Enrico Bronzi dirigerà questa magnifica Suite a dicembre, sempre con l’Orchestra da Camera di Perugia e Marc Minkowski, coi suoi fantastici Musiciens du Louvre ne farà ascoltare alcuni estratti, all’interno di un’antologia che raccoglie le gemme più preziose della poesia sinfonica di Rameau. Infine, la tempesta si scatenerà nell’Ouverture del Guillaume Tell rossiniano, sintesi dei modelli di Haydn e Beethoven ormai totalmente calata nel clima incandescente del Romanticismo e dell’orchestra romantica vero incunabolo normativo.

L’ascolteremo con l’Ensemble Cordia di Stefano Veggetti in un’antologia che rende omaggio al Rossini sinfonico di tante popolarissime ouvertures d’opera.

Di queste, due figureranno anche nel grande concerto finale della Stagione, quando Ivan Fischer dirigerà quelle per La gazza ladra e L’Italiana in Algeri, insieme alla Quarta Sinfonia di uno Schubert giovanissimo in preda, come tutta Europa, al morbo rossiniano. In quel programma, festeggeremo anche il ritorno a Perugia di un artista amatissimo, Emanuel Ax, in uno dei più bei concerti per pianoforte e orchestra di Mozart.

A proposito di pianisti, gli altri ritorni illustri del cartellone sono quelli di Joaquin Achucarro, con il suo amato Chopin e le sue ormai leggendarie interpretazioni di autori iberici, di Mitsuko Uchida, in un programma monografico schubertiano, di Alexandre Tharaud con le Variazioni Golberg, di Angela Hewitt, naturalmente ancora con Bach, e di Grigory Sokolov, cinque presenze che certificano il livello internazionale delle proposte artistiche degli Amici della Musica. Due altri pianisti di indiscutibile qualità e personalità faranno invece il loro debutto nelle nostre stagioni, Alexander Melnikov e il giovane Filippo Gorini.

I quartetti, che sono l’essenza della musica da camera e la palestra più eletta del pensiero compositivo, occupano quattro concerti, con complessi giovani valorizzati dall’Associazione «Le dimore del Quartetto», cui la Fondazione Perugia Musica Classica ha aderito, o con complessi celebri come il Belcea o il Quartetto Elias. Quest’ultimo torna a Perugia per celebrare i quindici anni dall’istituzione del Borletti-Buitoni Trust, un concerto che intende soprattutto omaggiare il nostro grande e indimenticabile Presidente Franco Buitoni e che in suo nome ha in programma una meravigliosa silloge di Lieder schubertiani, affidati alla voce di Anna Lucia Richter e al pianoforte di Zoltán Ferjervari.

Infine, due programmi «fuori ordinanza» che vogliono celebrare due illustri contributi della tradizione popolare alla musica d’arte. Il primo è consacrato alla canzone napoletana, restituita dalla voce di Marco Beasley a tutta la sua originale eleganza e intimità, il secondo alla struggente poesia del Fado lusitano. Qualità e varietà sono anche per questa Stagione la bussola che ci ha guidato nelle scelte. (Alberto Batisti – Direttore artistico).

Stagione musicale del Cucinelli, cinque concerti e un’opera in Teatro

Continua, proficuo, il sodalizio tra la Fondazione Cucinelli e gli Amici della Musica di Perugia. Oltre che con la realizzazione dell’inaugurazione congiunta delle due stagioni musicali – Marcus Creed e l’orchestra del 700 – l’unità di intenti si arricchisce di una rinnovata veste grafica comune e dell’utilizzo del Teatro Cucinelli per i concerti per le scuole annualmente promossi dagli Amici della Musica.

Anche quest’anno, la Fondazione Cucinelli offre un accattivante e diversificato, per genere, stile e repertorio, calendario di appuntamenti. Giunta alla sua nona edizione, la stagione musicale 2018/2019 del Cucinelli, vedrà cinque concerti e la rappresentazione di un’opera in un atto in Teatro.

Domenica 4 novembre 2018 alle ore 18: Modo Antiquo e Federico Maria Sardellici “raccontano” in Musica il romanzo storico dell’appassionante ricostruzione di un grande enigma culturale, scritto dall’eclettico M° Sardelli. La storia della discesa nell’oblio della musica di Antonio Vivaldi e della sua travolgente riscoperta tra il Settecento e l’Italia fascista. Federico Maria Sardelli (Livorno, 1963) è membro del comitato scientifico dell’Istituto italiano Antonio Vivaldi e responsabile del Catalogo Vivaldiano. Direttore d’orchestra e flautista, con prime incisioni ed esecuzioni mondiali tra cui riscoperte e attribuzioni di opere vivaldiane, è un protagonista della rinascita del teatro musicale del Prete Rosso. Ha scritto La musica per flauto di Antonio Vivaldi (2002), e dirige la collana di musiche «Vivaldiana». Fumettista e autore satirico collabora con «Il Vernacoliere» dall’età di 12 anni.

Domenica 2 dicembre 2018 alle ore 18 torna a Solomeo il violinista serbo Stefan Milenkovich, questa volta anche in veste di direttore dell’Orchestra da Camera di Perugia. Considerato come uno dei più rappresentativi violinisti della sua generazione e vincitore (o finalista) dei più prestigiosi concorsi violinistici al mondo, Milenkovich passerà dal violino, con l’esecuzione del celeberrimo Concerto in mi minore op. 64 di F. Mendelssohn, capolavoro di straordinaria bellezza ed eleganza melodica, alla bacchetta, con la direzione della IV Sinfonia beethoveniana la cui “luminosità” è ingiustamente adombrata dalle due Sinfonie che la precedono e la seguono.

Domenica 27 gennaio 2019 alle ore 18: un progetto di teatro musicale ispirato alla figura del Caravaggio che si avvale di un raffinatissimo testo di Andrea Camilleripubblicato da Mondadori.

Il colore del sole è un’opera in un atto del compositore Ugo Gregoretti, per attore, soli, coro e ensemble strumentale. Produzione del Pergolesi – Spontini Festival 2017, l’espediente narrativo su cui è costruito il romanzo è semplice: attraverso una serie di avventurose circostanze il protagonista (che è lo stesso Camilleri) viene a contatto con un diario inedito di Caravaggio, scritto di suo pugno dall’artista quattro secoli prima. Lo scrittore potrà consultare il diario soltanto per la durata di un pomeriggio, ma ha il permesso di trascriverlo a mano e di portare con sé la copia. Le note brevi, secche, disarticolate e visionarie del diario di Caravaggio costituiscono il “libretto” dell’opera, una sorta di anomalo racconto “nero” che ci restituisce l’immagine di un artista maledetto, dalla psicologia torturata, in fuga perenne e preda di ogni umana debolezza, dall’ira alla lussuria. Un uomo braccato e miserabile ai suoi tempi, un grande artista ammirato nei secoli a venire.

La regia dell’opera, scene, drammaturgia e video sono affidate a Cristian Taraborelli, alla guida dell’Ensemble Roma Sinfonietta, il direttore Gabriele Bonolis.

Domenica 24 febbraio 2019 alle ore 18 il concerto del violinista Domenico Nordio, uno dei musicisti italiani in ambito internazionale più acclamati del nostro tempo ed il pianista Orazio Sciortino, anch’egli affermato e presente nelle sale da concerto e nei teatri più prestigiosi in tutto il mondo. Il programma presentato è un omaggio ai più grandi virtuosi del violino del passato a cui furono ispirate o dedicate le composizioni per il duo con pianoforte. Dalla Sonata,  cosiddetta “a Kreuzter”, che però mai eseguì la sonata di L. van Beethoven, seguono Dushkin, per cui Stravinskij scrive la Suite Italienne nel 1932 oltre che il fortunato Concerto, Pavel Kochanskij, per cui Prokof’ev riadatta le Cinque melodienel 1925 e Jelly d’Arany, omaggiata da Ravel con la Tzigane del 1924.

Domenica 10 marzo 2019 alle ore 18 si presenta al pubblico umbro il pianista Alexander Kobrin. “L’abbagliante destrezza di Kobrin è sicuramente soprannaturale da vedere, ma il suo talento e la sua esecuzione sono assolutamente umani” (Nick Rogers). Nato a Mosca nel 1980, a soli 25 anni Alexander Kobrin ha vinto il primo premio al Concorso Van Cliburn, dopo aver ottenuto lo stesso riconoscimento ai Concorsi Busoni di Bolzano, a Glasgow e all’Hamamatsu. Pochissimi pianisti al mondo possono vantare un curriculum di questa natura. Nel concerto di Solomeo il maestro Kobrin proporrà le due composizioni per pianoforte che R. Schumann amava più profondamente: la Sonata op. 78 “Fantasia” di F. Schubert e la Sonata n. 3 op. 5 di J. Brahms.

Domenica 28 aprile 2019 alle ore 18: Fra due pianoforti è un gioco di relazioni pericolose, un dialogo tra l’apparente immobilità della pagina scritta ed il “rischio calcolato” della pura invenzione, ma anche un grande divertissement. La riscrittura pianistica è concepita estemporaneamente: ascolto e creazione avvengono nello stesso momento. Il dialogo e il gioco tra i due pianoforti apre un nuovo spazio espressivo e al tempo stesso determina anche un limite all’indefinita possibilità di creare e variare. Un omaggio a molti musicisti del passato per i quali – spesso – la pratica dell’improvvisazione era una gioiosa consuetudine, nell’interpretazione di due pianisti d’eccezione della nostra Umbria: il “classico” Marco Scolastra ed il “jazzista” Ramberto Ciammarughi.

Per i Concerti sacri (Cantiones Sacrae), i tradizionali Christmas Carols, affidati al Coro Canticum Novum e all’OTC orchestra, si terranno in Teatro il 28 dicembre 2018 alle ore 21, mentre gli altri due concerti saranno ospitati rispettivamente nella Chiesa di San Bartolomeo a Solomeo – 6 gennaio 2019 alle ore 18 con Alexander Schmalhofer al violoncello e Johannes Skudlik all’organo ed il concerto di Pasqua nella splendida cornice della Chiesa di San Pietro a Perugia, con l’esecuzione della Johannes Passion di J.S. Bach il 17 Aprile 2019 alle ore 20,30 con l’orchestra barocca InCanto, la Corale Amerina ed il Coro da Camera Canticum Novum e la direzione di Fabio Maestri.

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