AMELIA – Si concentreranno nell’area di Pantanelli le ricerche archeologiche che a partire dalla primavera del 2020 saranno incentrate su una serie di indagini e saggi di scavo condotti in collaborazione tra archeologi cinesi e italiani, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggi dell‘Umbria.

E’ quanto è stato ufficializzato nei giorni scorsi in occasione dell’avvio del progetto internazionale Clay and Bronze. Daily Life and Power in Ancient Amelia between Umbrian Ethnical Identity and Romanization", frutto di un accordo quinquennale stipulato tra la China Italy Museum League (Beijing) Culture Media Co., Ltd. (Alleanza dei Musei Cinesi), per conto del China Italy Museum League Council ed il Comune di Amelia.

Il progetto prevede anche attività di formazione con studenti provenienti, oltre che dalla Cina, anche da Canada ed USA.

“Ad Amelia – è stato detto in Consiglio comunale dove è stata formalizzata la collaborazione - negli anni si sono susseguite importanti scoperte archeologiche, con i suoi tremila anni di storia si appresta pertanto a diventare un vero e proprio laboratorio nel campo della ricerca archeologica e più in generale della cultura, attraverso il quale generare anche una crescita socio-economica del suo territorio”.

Il progetto, finanziato con fondi internazionali, si avvale della partnership dei Dipartimenti DISTU e DIBAF dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo con i quali il Comune di Amelia ha sottoscritto specifiche convenzioni per il coordinamento scientifico di attività di ricerca, studio e formazione nel campo dell’archeologia, del restauro e delle nuove tecnologie applicate ai beni culturali.

All’evento di avvio sono intervenuti il sindaco e l’assessore alla cultura ed il responsabile del progetto per il Comune, Riccardo Passagrilli, e per la controparte cinese, James Kang, CEO della China Italy Museum League (Beijing) Culture Media Co., Ltd. e vicepresidente del China Italy Museum League Council, e Aloisio Gaetani d’Aragona, presidente del China Italy Museum League Council e promotore del progetto.

Quest’ultimo ha ripercorso le tappe del progetto evidenziandone non solo la valenza, ma anche gli aspetti legati all’amicizia tra i due popoli.

Hanno poi preso la parola, per l’Università degli studi della Tuscia, i professori Giuseppe Scarascia Mugnozza, direttore del Dipartimento DIBAF, e Saverio Ricci, Vice-direttore del Dipartimento DISTU, in rappresentanza dei due dipartimenti dell’Ateneo coinvolti nel progetto, i professori Stefano De Angeli ed Elisabetta De Minicis, in qualità di responsabili scientifici del progetto, ed infine il prof. Luca Lorenzetti, responsabile dell’Aula Confucio del DISTU.

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