PERUGIA - “La qualità dell’aria è un fattore primario per la salute dei cittadini e per l’ambiente, per preservarla serve la collaborazione di tutti”: è questo il messaggio che l’assessore alle Politiche Ambientali ed Energetiche, Lorena Pesaresi ha voluto trasmettere, aprendo i lavori del convegno su “Ambiente e salute. Qualità dell’aria e prevenzione”, che si è svolto questa mattina alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori. Presenti anche diverse scolaresche del territorio.

L’assessore Pesaresi ha sottolineato che “Perugia non è una città inquinata” e ha aggiunto che adottando “comportamenti virtuosi” è, addirittura, possibile “innalzare la qualità della vita di questa città: piccole, quotidiane, azioni possono generare grandi cambiamenti anche sul fronte della riduzione dei rischi di inquinamento. Penso al PM10 che a Perugia, seppure non sempre a livelli allarmanti, incide negativamente sul trend dei valori. Scostamenti che richiedono sempre più azioni mirate, cui però si può far fronte anche con cambiamenti delle abitudini: penso all’uso del mezzo pubblico in alternativa a quello privato, a un uso intelligente dei sistemi di riscaldamento, dell’energia elettrica (a partire dagli elettrodomestici) per una riduzione complessiva dei consumi energetici”.
Piccoli accorgimenti che possono cambiare la vita, anche dal punto di vista economico, “consentendo risparmi del 10-20%”. Basti pensare che oggi oltre “il 35% dei consumi energetici è assorbito dalla mobilità privata (Perugia è tra i primi posti in Itala a più elevato rapporto auto-persone) e che le emissioni delle caldaie influiscono per il 36% sull’inquinamento dell’aria. Ecco perché una manutenzione corretta delle caldaie di riscaldamento non è solo un obbligo di legge, ma un comportamento etico, una scelta di risparmio, di rispetto dell’ambiente e di cura e sicurezza per la propria salute”.

L’assessore ha fatto riferimento a una recente delibera in cui la Giunta comunale ha stabilito le azioni per prevenire e contenere fenomeni di elevata concentrazione di polveri sottili nella stagione invernale: dalla circolazione di targhe alterne, alla promozione dell’utilizzo di mezzi di mobilità alternativa; alla riduzione di un’ora dell’orario di accensione e abbassamento di 1° delle temperature dei riscaldamenti domestici, degli edifici pubblici, degli insediamenti produttivi e commerciali, che utilizzano combustibile diverso dal gas metano, al divieto di uso di dispositivi che consentono di mantenere aperti gli accessi agli esercizi commerciali e conseguente obbligo di mantenere chiuse le porte, al lavaggio delle strade urbane, alle giornate ecologiche (Piedibus, giornate della bicicletta, evento nazionale Perugia green days..).

L’assessore ha anche parlato delle ultime importanti novità adottate per Perugia in tema di mobilità alternativa e che riguardano la “mobilità dolce”: bike sharing, car pooling, car sharing. E, da ultimo, “il progetto pilota per la “Mobilità elettrica” a Perugia con il coinvolgimento di tutte le concessionarie e delle funzioni più importanti della città, in collaborazione con ENEL Distribuzione e l’Università di Perugia – Facoltà di Ingegneria. Perugia è infatti città pilota in Italia per l’installazione delle prime 25 colonnine di ricarica pubblica per le auto elettriche dall’aereoporto di S.Egidio, all’ospedale Santa Maria della Misericordia, alle aree urbane della città compreso il centro storico. Stiamo realizzando il primo sistema-progetto integrato di bike sharing a Perugia (area Pian di Massiano) con un nuovo percorso ciclo-pedonale, pensiline fotovoltaiche, biciclette a pedalata assistita che tra poco potranno essere trasportate anche nelle vetture del Minimetrò grazie al nulla osta che la Società Minimetrò ha ottenuto dal Ministero dei trasporti”.
E ancora – ha sottolineato l’assessore - occorre anche ripensare “un nuovo modello industriale ecosostenibile. La messa in sicurezza del territorio è la priorità perché è anche protezione dal dissesto idrogeologico e, dunque, prevenzione dei cambiamenti climatici. Così come sono fondamentali la riduzione del trasporto delle merci su gomma a favore di quello su rotaia, l’aumento delle are ZTL (vedi Perugia), lo sviluppo della mobilità alternativa e dell’intermodalità tra i diversi sistemi di trasporto pubblico-privato, lo sviluppo di energie rinnovabili e di progetti di efficienza energetica nelle città: dall’edilizia civile (per una diversa “cultura dell’abitare”) alla riconversione energetica dell’illuminazione pubblica. La protezione dei Parchi, la cura del verde, la tutela delle risorse naturali e della biodiversità sono ambiti cruciali per garantire futuro, qualità della vita, prevenzione dei rischi per la salute e l’ambiente”.

Per questo le politiche ambientali – ha concluso Pesaresi – sono “un asse fondamentale di riferimento della politica per la crescita sostenibile delle città verso il Progetto-Paese di smart cities, la direttrice tracciata a livello europeo, per le città ad alto potenziale di innovazione. E’ evidente che il contesto ha bisogno non più solo di “domeniche ecologiche” o azioni periodiche di sensibilizzazione, ma di interventi strutturali e risorse finanziarie finalizzate che i Comuni da soli non garantiscono. Lo Stato deve fare la sua parte per superare i ritardi culturali della politica di decenni arretrando fortemente l’Italia in ogni prospettiva europea. Dobbiamo tutti fare la nostra parte perché la “città sostenibile” potrà diventare la “norma” solo quando la riforma verde riuscirà a coinvolgere appieno tutti gli attori del processo politico e decisionale, soprattutto in quelle azioni e dinamiche che riescono a trasmettere alla popolazione la voglia di cambiare”.

Per l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti “l’Umbria ha profondamente radicata nella sua identità una cultura della qualità paesaggistica e ambientale” e il “Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria”, varato dalla Regione Umbria “rafforza le tutele ambientali, con regole chiare e con finanziamenti che incentivano questo processo di rinnovamento verso una maggiore sostenibilità ambientale”. Il presidente della Società italiana di Igiene – sezione Umbria, Guido Guarnieri ha posto l’attenzione sul legame “stretto” fra salute e ambiente e sulla necessità che lo studio dell’ambiente debba porre al centro dell’analisi proprio la salute umana: “ambiente e salute – ha detto – sono beni comuni da salvaguardare”.
Il direttore tecnico dell’Agenzia regionale protezione ambiente dell’Umbria Giancarlo Marchetti ha parlato in modo particolare delle polveri sottili quale “principale elemento da tenere sotto controllo, soprattutto in stagioni come l’attuale, fredde ma soleggiate, che favoriscono l’innalzamento dei livelli di PM10, con conseguente superamento dei limiti consentiti per legge. Sono fenomeni acuti perché nella media annua i parametri rientrano nei limiti”. Marchetti ha detto anche che l’Arpa sta svolgendo degli studi per comprendere l’origine del PM10 individuando, al momento, due cause: una primaria dovuta al traffico veicolare, al riscaldamento industriale e per uso civile; e una rintracciabile in fenomeni di composizione di polveri secondarie in atmosfera dovute anche all’agricoltura (zootecnia).

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