PERUGIA - Sono tornati dalla missione in Kosovo i volontari dell'associazione “Altotevere senza frontiere onlus” partiti a luglio dopo la seconda edizione del Festival della solidarietà. I ragazzi hanno prestato servizio presso la casa di accoglienza di Radoluc, nel nord-ovest del paese, gestita dalla Caritas Umbria. Una realtà sorta in seguito alla terribile guerra del 1999 e che oggi accoglie circa 40 bambini orfani a abbandonati, tre casi psichiatrici gravi e si prende cura di centinaia di famiglie povere adottate a distanza dall'Italia, provvedendo ad aiuti alimentari, sanitari e di vario genere.

Un ritorno che ha consentito ai volontari di tracciare il bilancio di un anno di aiuto verso la popolazione del paese balcanico ancora alla ricerca di una propria stabilità economica e politica. Dal luglio del 2010 sono stati raccolti circa 10mila euro ed inviati via container oltre 70 quintali di generi alimentari e prodotti a lunga conservazione. I fondi sono stati in gran parte impiegati per la costruzione della casa di una famiglia estremamente povera con cinque figli, che viveva in una baracca coperta di nylon, in inimmaginabili condizioni di povertà. I viveri sono stati utilizzati sia per i bambini della casa sia per le famiglie povere che in questo periodo di servizio i volontari hanno visitato.

“Sono stati giorni di servizio e di crescita - spiega Giulia, una volontaria - Vivere in una casa con 40 bambini ci ha insegnato l'importanza del mettersi a disposizione gratuitamente condividendo la fatiche di tutti i giorni a partire dai lavori più piccoli. Cucinare, giocare con i bambini, fare i compiti, portare i pacchi viveri alle famiglie povere, aiutare nei cantieri... tutto ci ha fatto capire che lavorando insieme si possono affrontare anche grandi difficoltà. Questo periodo vissuto in Kosovo ha rafforzato in noi la voglia e l'entusiasmo di continuare nei nostri progetti e di aprire gli occhi sulle tante realtà bisognose che ci circondano anche vicino a noi.”

I progetti Asf non si fermano. Le realtà della Caritas Umbria in Kosovo (che ad oggi contano, oltre la casa di accoglienza di Radoluc, anche un’altra casa a Glaviciza ed un centro per tossicodipendenti a Vernakola) sono in continua evoluzione e vengono continuamente aiutate da gruppi ed associazioni da ogni parte d’Italia, ed “Altotevere senza frontiere” vuole continuare a fare la sua parte. La sfida del prossimo futuro è la costruzione di una nuova e più grande casa di accoglienza dove saranno presenti anche laboratori per l’avviamento al lavoro dei ragazzi.

A settembre riprenderanno la iniziative per finanziare i progetti già avviati. In particolare, “Altotevere senza frontiere onlus” sarà capofila regionale di un progetto per la realizzazione di una grande stalla per la nuova casa di accoglienza: un’opportunità in più di imparare un mestiere per i bambini che, senza gli aiuti proveniente dall’Italia, sarebbero completamente abbandonati.

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