TERNI - Un protocollo comune tra le Arpa di Umbria, Valle d'Aosta, Veneto e Bolzano per cercare di sviluppare nuove metodologie di monitoraggio dell'aria: e' quanto annunciato durante la due giorni di studio "Acciaierie e ambiente: verso una piu' efficace applicazione dell'Aia", conclusa oggi a Terni ed organizzata per discutere dei sistemi di controllo sulle aziende siderurgiche.

"Abbiamo deciso con l'Arpa Valle d'Aosta - ha spiegato Caterina Austeri, di Arpa Umbria - di partire nel 2015 con un sistema di monitoraggio concertato. Nel corso del 2014 svilupperemo un modello matematico che incroci i dati meteorologici e le zone di massima ricaduta delle polveri emessi dalle acciaierie, da qui sara' sviluppato un nuovo protocollo di monitoraggio. Sara' inoltre studiato un metodo per la ricerca di metalli e diossine sulle polveri. Questo ci permettera' di poter contare su nuovi dati che aiuteranno l'intero sistema delle Agenzie nello sviluppo di metodologie migliori ed efficaci".

Nel corso della giornata di oggi i tecnici umbri hanno inoltre illustrato i dati relativi alla citta' di Terni tra il 2006-2013, mettendo in evidenza come in questi anni la situazione dell'aria sia rimasta pressoche' uguale, ma con valori sempre piu' elevati rispetto al resto dell'Umbria. La peculiare caratteristica della Conca ternana - secondo l'Agenzia - determina condizioni meteo particolari che impediscono la dispersione delle polveri nell'aria.

Circa un terzo dell'inquinamento dell'aria di Terni e' determinato dal traffico, stessa percentuale e' dovuta alle emissioni delle acciaierie mentre un'altra componente e' causata dal risollevamento del suolo, dove da anni si sono depositate le sostanze inquinanti.

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