PERUGIA - Alcune farmacie dell'Umbria potrebbero essere a rischio chiusura per la mancanza di una programmazione organica, partecipata e condivisa tra i Comuni che in questi giorni hanno provveduto o stanno provvedendo all'individuazione delle nuove sedi farmaceutiche previste dall'articolo 11 della legge 27/2012 (“Cresci Italia”, liberalizzazione farmacie).

E' quanto denuncia Federfarma Umbria, che esprime “forte preoccupazione per una situazione di conflitto segnalata da più parti del territorio regionale ove i Comuni individuano nuove sedi farmaceutiche a ridosso di altre che ricadono nella pianta organica di municipalità confinanti”.

“La possibile chiusura - è detto in una nota di Federfarma - comprometterebbe in maniera irreparabile la capillarità della rete farmaceutica sul territorio regionale, e di conseguenza il raggiungimento dell'obiettivo di una nuova sanità regionale basata su un diverso rapporto tra ospedale e territorio al quale dovrebbe essere interamente delegata la gestione della cronicità”.

“In una materia così delicata, con equilibri economici costruiti nel corso degli anni attraverso tavoli istituzionali di confronto, riteniamo indispensabile - prosegue la nota - un dialogo e una programmazione tra le diverse amministrazioni comunali umbre impegnate nell'adozione delle nuove norme sulle farmacie. Laddove ciò non fosse ancora possibile, auspichiamo che la Regione Umbria, nel termine dei 60 giorni dall'adozione dei singoli provvedimenti, intervenga presso gli stessi Comuni per sollecitare ulteriori riflessioni finalizzate a consentire un equilibrato ed efficace sviluppo della rete delle farmacie territoriali, come peraltro segnalato anche dall'Anci Umbria”.
 

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