PERUGIA - Promuovere buone pratiche per non diffondere messaggi di odio e combattere l’hate speech: sono gli obiettivi del corso “Produzione e riproduzione di razzismo e xenofobia. ‘Hate speech’ e altre pratiche comunicative” avviato a Villa Umbra. I lavori sono stati aperti da dirigente della Prefettura di Perugia, Claudio Faloci.

Il corso, organizzato dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, si inserisce nell’ambito del Progetto “Puzzle” – Interventi per il potenziamento dell’Accoglienza in Umbria, di cui è capofila la Prefettura di Perugia in partenariato con Anci Umbria, Usl Umbria 2, Cidis Onlus, Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Borgorete. Al progetto, finanziato attraverso le risorse del Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione (FAMI 2014-2020), hanno aderito Regione Umbria, Prefettura di Terni e Usl Umbria 1. Obiettivo del progetto “Puzzle” è potenziare ed ottimizzare il sistema regionale umbro di prima accoglienza dei richiedenti protezione internazionale attraverso la promozione e facilitazione dei processi di integrazione dei richiedenti e dei titolari di protezione internazionale.

Nell’ambito del Progetto “Puzzle”, il percorso formativo contro i messaggi di odio razzista e la discriminazione verso i richiedenti protezione internazionale si propone di diffondere strumenti e tecniche individuati nell’ambito del progetto europeo RADAR - Regulating AntiDiscrimination and AntiRacism.

Relatori del percorso formativo: la Professoressa Gabriella Brigitte Klein, già Associato di socio linguistica presso l’Università degli Studi di Perugia, Coordinatore transnazionale di numerosi progetti cofinanziati dall’UE Project coordinator e trainer communicator presso Key & Key Communications; l’Avvocato Barbara Giovanna Bello, Assegnista di ricerca Dipartimento “Cesare Beccaria”, Università degli Studi di Milano, membro Asgi; il Professor Andrea Filippo Ravenda, antropologo, Università degli Studi di Perugia; il Dottor Koffi Mahouley Dossou, Docente esperto di comunicazione visiva e non-verbale, presidente e fondatore della Key & Key Communications.

 “Le persone – ha dichiarato la professoressa Klein - sono difficilmente consapevoli di come, comunicativamente, discriminazione, xenofobia, razzismo vengano costruiti non solo mediante parole e frasi esplicite ma anche attraverso messaggi non espliciti, veicolati da immagini, video, gesti, suoni e notizie”. 

Il corso prevede docenze frontali e laboratori formativi e si rivolge agli operatori della comunicazione degli enti pubblici e del Terzo settore umbri. Si articola in sei incontri, programmati fino a marzo. La partecipazione è a titolo gratuito essendo l’attività parte del progetto Puzzle, finanziato dal fondo FAMI 2014-2020 del Ministero dell’Interno. Red/com/nnn

 

 

 

 

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