Questa mattina presso il Centro Congressi Golf Hotel Quattrotorri a Ellera di Corciano si sono riunite tutte le Categorie del settore pubblico per lanciare le proposte della Cisl a sostegno del lavoro pubblico. L’iniziativa, aperta dalle relazioni del segretario generale Cisl Umbria Ulderico Sbarra e dal segretario nazionale Cisl Scuola Dionisio Bonomo, ha sottolineato l’importanza di un processo di modernizzazione della pubblica amministrazione in vista dell’erogazione di servizi efficienti di qualità per i cittadini. Anche per questo è stata ribadita l’urgenza della riforma endoregionale: riorganizzare per dare rinnovato valore al pubblico e maggiore forza alle professionalità esistenti in un’ottica di risparmio delle risorse.

A “Lavoro pubblico, pubblico valore”, iniziativa coordinata dal segretario regionale Cisl Umbria Claudio Ricciarelli, sono intervenuti i segretari Ivana Barbacci (Cisl Scuola), Ubaldo Pascolini (Cisl Fp), Luigi Fabiani (Cisl Università), Giuseppe Giordano (Cisl Medici), Luca Covarelli (Cisl Sicurezza). A concludere i lavori, il segretario generale nazionale Cisl Funzione pubblica Giovanni Faverin.

La Cisl, con questi Stati generali, ha voluto contrastare quelle azioni che tendono a far ricadere sul lavoro pubblico la mancata capacità dei Governi, per affermare scelte che ridiano dignità e valore al lavoro pubblico e alla funzione sociale che rappresenta la pubblica amministrazione. Unanime l’intento di ribadire che il lavoro pubblico non deve essere considerato un costo da abbattere, ma al contrario una risorsa al servizio dei cittadini e del Paese, a partire dall’investimento per l’istruzione. La Cisl ha ribadito il proprio secco no ai tagli lineari che stanno colpendo incondizionatamente e pesantemente il sistema scolastico, universitario, della ricerca, oltre a quello della sicurezza e, più in generale, dei servizi ai cittadini. Tale metodologia di tagli sta determinando una cittadinanza di serie A e una di serie B. Inaccettabile per la Cisl, anche in un contesto di ristrettezze imposto a livello internazionale. Quindi, le prossime scelte del Governo dovranno essere all’insegna di una controtendenza, rispetto al passato, per garantire e valorizzare anche l’istruzione e la formazione affinché alle nuove generazioni venga garantito un futuro.

Per reperire risorse, invece, sono necessari tagli agli sprechi e ai privilegi della politica, lotta seria e di prossimità all’evasione ed elusione fiscale e riforme che permettano di evitare duplicazioni, sovrapposizioni e inutili sprechi di risorse. Il riferimento, in primo luogo, è stato alla riforma per la riorganizzazione del sistema sanitario umbro (che impegna per circa il 75 per cento il bilancio regionale) e che coinvolge anche l’università, che dovrà fare i conti nel prossimo biennio con un’ ulteriore riduzione dei trasferimenti statali. Il rischio, che la Cisl vuole che sia evitato, è quello di una riduzione di fondi da destinare a tutto il personale oltre a quello di una riduzione del servizio sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo, mentre è consapevole della necessità di incidere sui costi dei sistemi organizzativi e della semplificazione degli assetti istituzionali con la riduzione del numero delle Aziende.

La Cisl, con questi Stati Generali, chiede alla politica e alle istituzioni umbre di portare a compimento al più presto i processi di riforme endoregionali da tempo attivate, sia per le autonomie locali che per la sanità, allontanando il più possibile le logiche del campanilismo, i tentennamenti e le indecisioni. Come previsto dal Protocolo d’intesa per le autonomie locali, firmato definitivamente il 6 novembre scorso, e dalle Linee di indirizzo di riodino del sistema sanitario regionale, per il quale l’intera organizzazione chiede di aprire un confronto a partire dall’incontro previsto per il prossimo 17 novembre. La Cisl è certa che più tempo si fa passare ancora e più è a rischio la tenuta della qualità dei servizi pubblici e, di conseguenza, la tenuta occupazionale regionale.
 

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