Al via il "prestito d'onore" in Umbria
Regione/ Prestito sociale d’onore: al via il microcredito
PERUGIA – Sì unanime della Terza Commissione consiliare, presieduta da Massimo Buconi, alla proposta di Regolamento predisposta dalla Giunta, in applicazione della legge regionale “25/2007”, per erogare prestiti sociali d'onore nella misura massima di 5.000 euro rimborsabili in cinque anni, a cittadini residenti in Umbria che si trovino in temporanea difficoltà.
La Commissione, chiamata solo ad esprimere un parere su un atto di competenza dell'esecutivo, ha accompagnato il proprio voto con una raccomandazione alla Giunta regionale affinché valuti la possibilità di estendere l'accesso al prestito, oltre che alle situazioni di decesso di un membro del nucleo familiare previsto all'articolo 2, anche a situazioni di particolare disagio conseguenti a malattie gravi che si verifichino all'interno del singolo nucleo familiare.
Nel concreto il Regolamento, in dieci articoli, prevede che si possa far richiesta di concessione del prestito sociale d'onore, gestito da Gepafin spa per conto della Regione, in uno o più dei seguenti casi: nascita o adozione di un figlio; ricongiungimento familiare; decesso di un membro del nucleo familiare risultante dallo stato anagrafico di famiglia; spese per scomposizione familiare, quali separazione, divorzio o trasferimento di un membro; traslochi e stipula di contratti di affitto; istruzione primaria, secondaria ed universitaria dei figli; spese di formazione ed aggiornamento professionale.
Altro requisito per poter presentare le domande (ogni sei mesi all'Ufficio della cittadinanza del Comune di residenza) riguarda il reddito individuale accertato con l'Isee, familiare che dovrà essere ricompreso nella fascia 5-17mila euro.
Le risorse regionali disponibili sono al momento di 300mila euro e verranno ripartite territorialmente in base ai requisiti sociodemografici: popolazione residente, per il 50 per cento; numero delle famiglie per il 30 e numero dei minori per il 20 per cento.
Dal dibattito in terza Commissione è emerso che, la legge nata nel 2007, anche per contrastare fenomeni di usura indotti da gravi ed impreviste situazioni familiari, risulta in parte superata dagli effetti negativi della crisi che fa sì che per alcuni casi di particolare disagio risulti addirittura troppo bassa la soglia minima di reddito per poter presentare domanda.
Nel merito Andrea Smacchi (Pd) ha sollevato il problema dei cassintegrati a 700 euro mensile per i quali bisognerebbe abbassare la soglia minima di accesso; Sandra Monacelli (Udc) ha posto il problema di malattie molto gravi come la Sla che mettono in ginocchio le famiglie, sia come assistenza continua che diminuzione di reddito. Problemi che in parte affronta la raccomandazione fatta alla Giunta, ma che potranno essere anche oggetto di una specifica verifica, suggerita da Vincenzo Riommi (Pd) da fare con la Giunta prima della approvazione del Bilancio regionale, per capire quali sono complessivamente gli strumenti di intervento nel settore del disagio sociale.
In apertura di dibattito Rocco Valentino (Pdl) e Franco Zaffini (Fli) hanno sollevato il problema dei prestiti d'onore per gli studenti universitari umbri, precisando che la restituzione delle somme dovrebbe avvenire solo al termine degli studi, una volta ottenuto un posto di lavoro.
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