TERNANA (4-3-1-2): Aresti; Zanon, Diakite, Valjent, Contini; Petriccione, Ledesma, Di Noia; Falletti; Avenatti, Palombi. (Di Gennaro, Rossi, Masi, Tinti, Coppola, Di Livio, Pettinari, Acquafresca, Monachello). Allenatore: Liverani (Alessandria in panchina).

CARPI (4-4-2): Belec; Sabbione, Poli, Struna, Letizia; Jelenic, Mbaye, Lollo, Di Gaudio​; Beretta, Lasagna. (Petkovic, Concas, Bianco, Mbakogu, Bifulco, Seck, Romagnoli, Fedato, Lasicki). Allenatore: Castori.

ARBITRO: Martinelli di Roma (Opromolla-Rossi).

TERNI – Una Ternana spuntata non ha sfruttato al meglio il turno casalingo che la vedeva contrapporsi ad un Carpi che spera ancora di acciuffare i playoff promozione. Dagli opposti obiettivi ne è scaturito un match nel corso del quale gli emiliani che, pure non riuscendo ad impensierire più di tanto Aresti, si sono fatti comunque preferire.

Infatti la cronaca non segnala occasioni limpide per le Fere, i cui attaccanti hanno raramente centrato lo specchio della porta avversaria ed in più occasioni hanno peccato di pressapochismo, come quando, al 14’ del primo tempo, con un goffo controllo in area Petriccione facilitava oltre modo la difesa ospite che neutralizzava agevolmente il pericolo.

Identico andamento nella ripresa, ancora con pochissime emozioni, la principale delle quali al 25’, allorché le Fere andavano in rete con Diakite. Entusiasmo immediatamente raffreddato dal direttore di gioco che, ravvisando un fuorigioco annullava di conseguenza. Troppo poco per meritare qualche cosa di più.

La conseguenza è che, in attesa dei risultati che riusciranno a conseguire il Brescia (domani a Novara) e il Vicenza (Lunedì a Verona), le Fere, salite a 40 punti, restano comunque loro dietro, rispettivamente a 2 e 1 lunghezza. Ormai pressoché irraggiungibile, invece, il Trapani, salito a 44 punti avendo liquidato con autorevolezza l’Entella fra le mura amiche.

Restano indietro, invece, sia il Latina che il Pisa, entrambe reduci da un pareggio a reti inviolate.

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