PERUGIA - Dagli esordi figurativi degli anni '40 alle stagioni più note, come quella delle Straticromie, dei Cromoggetti, dei Legni o della fase spaziale. Dalle stravaganti ceramiche alle sculture antropomorfe, fino alle irriverenti opere realizzate con le cicche e i cerini. E poi il Pittocromo, lo spazio in cui riflettere e creare, completamente rinnovato.

A partire dal 21 febbraio, con un nuovo allestimento di 117 opere che si snodano lungo 13 sale, il Fuseum, la casa museo dell'artista perugino Brajo Fuso (1899 - 1980), rende omaggio al suo creatore a 120 anni dalla nascita presentando al pubblico la nuova galleria interna permanente.

In questo parco-museo di circa 13.000 metri quadri situato tra i colli di Perugia e creato a partire dagli anni '60 dall'artista stesso, assieme alla moglie Bettina Rampielli, il nuovo allestimento (a cura di Alessandra Migliorati e Andrea Baffoni) testimonia la maestria di Brajo Fuso nel realizzare opere d'arte con materiali di scarto, dando a essi nuova vita.

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