(AVInews) – Perugia, 2 mag. – “La Repubblica riconosce il patrimonio forestale nazionale come parte del capitale naturale nazionale e come bene di rilevante interesse pubblico da tutelare e valorizzare per la stabilità e il benessere delle generazioni presenti e future”. Recita così il primo comma del Testo unico in materia di foreste e filiere forestali entrato in vigore un anno fa. Un decreto che la Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali dell’Umbria ha messo sotto i riflettori in occasione di un convegno dedicato alla gestione forestale nel nuovo quadro normativo nazionale, che si è svolto giovedì 2 maggio al complesso monumentale di San Pietro a Perugia. Il testo, infatti, oltre a recepire e ribadire il valore straordinario e multifunzionale che le foreste esprimono, presta maggiore attenzione alle competenze di chi opera in bosco.

Gestione sostenibile delle foreste. “Finalmente si parla di gestione sostenibile, selvicoltura, pianificazione e progettazione forestale. Ora si può veramente valorizzare il ruolo fondamentale che i professionisti hanno in tutte queste attività” ha detto Sabrina Diamanti, presidente del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, presente all’incontro di Perugia insieme a docenti, tecnici, funzionari, autorità militari e numerosi addetti ai lavori. “Noi – ha proseguito Diamanti – conosciamo il territorio e siamo in grado di valutarne le condizioni attuali per comprenderne l’evoluzione futura. La gestione sostenibile di una foresta consiste nell’individuare, nell’ambito territoriale in cui ci troviamo, le migliore pratiche selvicolturali come il turno e le tipologie dei tagli e l’eventuale necessità di rimboschire o lasciare un’evoluzione naturale dei boschi”.

Sostenibilità economica. “Oltre alla sostenibilità ambientale – ha sottolineato Francesco Martella, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali di Perugia e della Federazione regionale –, il testo pone per la prima volta l’accento sulla sostenibilità economica dei boschi. Accanto a quello pubblico, c’è infatti un grande patrimonio forestale privato e la sostenibilità economica è il presupposto affinché vengano mantenute le aree boscate e venga fatta una gestione del bosco adatta a conservare la biodiversità e a prevenire gli incendi e i disboscamenti incontrollati”.

Le linee guida. Il testo, d’altronde, riconosce proprio nei principi della gestione forestale sostenibile lo strumento operativo fondamentale ed efficace a garantire la tutela e il governo del territorio. Il decreto fissa, quindi, le linee guida nazionali che saranno soggetto di attuazione da parte degli enti regionali per quanto di loro competenza. “Una gestione forestale sostenibile – ha commentato il segretario generale del Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di certificazione forestale Antonio Brunori – deve avere certe caratteristiche, la pianificazione, il controllo delle regole e la trasparenza di mercato, e il dottore agronomo e il dottore forestale sono le uniche figure che per legge possono portare avanti questo discorso”. “Il Testo unico era molto atteso – ha spiegato Andrea Barbagallo, presidente dell’Ordini dei dottori agronomi e dottori forestali di Terni – perché riordina la normativa relativa alle foreste aggiornandone i contenuti e le disposizioni alla luce dei profondi mutamenti economici, sociali e, soprattutto, normativi e istituzionali che il contesto forestale nazionale, europeo e internazionale hanno subito negli ultimi 17 anni”.

Nicola Torrini

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