Il sindacato avanza proposte di emendamenti al Decreto Ristori - Nella regione sono 10mila gli operai agricoli che rischiano reddito e tutele previdenziali

(AVInews) – Perugia, 17 nov. – “Anche in Umbria le ripercussioni sulla produzione agricola, dovute alla chiusura o riduzione di tutte le attività collegate al canale horeca, hanno e avranno ricadute pesanti sui lavoratori del settore agroalimentare. Per questo chiederemo a Governo e Parlamento di emendare il Decreto Ristori: a livello regionale, abbiamo provveduto a inviare ai senatori umbri gli emendamenti che la Uila ha preparato per tutelare i circa 10mila operai agricoli che operano in Umbria, e che, a causa della pandemia, oltre al reddito rischiano di vedere compromesse anche le tutele previdenziali”. È quanto rende noto il segretario generale del sindacato Uila Uil Umbria Daniele Marcaccioli.

Quattro sono i versanti su cui l’organizzazione sindacale chiede di intervenire:

innanzitutto, il rifinanziamento della Cassa integrazione agricola per ulteriori 36 giorni da utilizzare entro il 31 gennaio 2021, al pari di quanto previsto per gli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga;

la garanzia, poi, per gli operai agricoli a tempo determinato, in aggiunta agli effettivi giorni di lavoro prestati, di un numero di giornate utili al conseguimento delle stesse prestazioni assistenziali del 2019;

la revisione strutturale dell’attuale normativa prevista in caso di calamità, estendendo la definizione a tutti gli eventi distruttivi per la produzione e l’occupazione e garantendo ai lavoratori il diritto di vedersi riconosciute un numero di giornate in aggiunta a quelle lavorate, pari a quelle lavorate nell’anno precedente all’evento calamitoso, stabilendo che sia il lavoratore, e non il datore di lavoro, a presentare domande;

il riconoscimento, infine, della Naspi anche ai lavoratori a tempo indeterminato dipendenti da cooperative e consorzi nella legge 240/84 in caso di cessazione del rapporto di lavoro.
 

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