Agriumbria, la risposta dell'agricolura e degli operatori del settore
Un grande sforzo organizzativo di Umbriafiere, in concerto con le istituzioni regionali, con le associazioni di categoria (Cia Coldiretti e Confagricoltura), con i costruttori e i rivenditori di macchine agricole (Federunacoma) e con le associazioni di allevatori, nazionale e regionale (Aia e Ara). Ma soprattutto il coraggio, la visione e la necessità di provarci per un ente, Umbriafiere, che per primo ha deciso, creduto e voluto lanciare un segnale al modo agricolo nazionale. Questo in sintesi il senso del discorso di Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere Spa, che emozionato e visibilmente soddisfatto, ha ringraziato gli agricoltori e gli allevatori che giornalmente e anche durante la fase più acuta della pandemia hanno garantito produzioni e rifornimenti nei nostri scaffali.
Questa edizione è dedicata a tutti loro, giovani, donne e uomini della nostra agricoltura. Nel suo discorso Bogliari ha ricordato e condiviso il coraggio della ripartenza con la Regione Umbria, in questa che abbiamo voluto chiamare anteprima, ma che in realtà è a tutti gli effetti (oltre 400 espositori) la 52a edizione della seconda fiera più importante a livello nazionale e prima in Italia per il settore zootecnico. Parole importanti rivolte anche al Governo. La presenza di Gian Marco Centinaio è per noi importante per diverse ragioni operative, non ultima perché è il primo rappresentante di un Governo ad aprire Agriumbria da 30 anni a questa parte.
Ad inaugurare l'edizione 2021, presso il centro congressi di Umbriafiere a Bastia Umbra, sono intervenuti Gian Marco Centinaio, Sottosegretario per le Politiche agricole, alimentari e forestali; Roberto Morroni, assessore all'Agricoltura della Regione; Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell'Università di Perugia; Paola Lungarotti, Sindaco di Bastia; Giorgio Mencaroni, presidente Camera di Commercio dell'Umbria; Armando Gradone, Prefetto di Perugia.
Come ha spiegato Gian Marco Centinaio: “È importante essere oggi qui ed è per me un'occasione unica per ringraziare gli attori del sistema agroalimentare italiano e umbro. Sistema che in questo anno e mezzo di difficoltà non si è fermato, pur con alcuni casi difficili, ha dato ossigeno e sostanza al Paese. Un settore che, viste le previsioni nel 2021 segnerà +50 miliardi di export, circa un 16% in più rispetto all'anno precedente. Un settore che si è rimesso in gioco forse più di altri e che attraverso innovazione e nuovi modelli organizzativi sta rispondendo alle sfide globali che abbiamo avanti, soprattutto in ottica di sostenibilità e qualità.”
Per tre giorni oltre 400 stand (aziende che provengono per 30 % dall'Umbria, per il 35% dal Centro Sud e per la restante parte dal Centro Nord), diversi appuntamenti tecnici, presentazioni e dimostrazioni pratiche. Un'edizione speciale, quella di Agriumbria, anche per quanto riguarda la vetrina delle razze animali da allevamento e da latte. Se infatti i concorsi internazionali sono rimandati all'edizione del 2022, questo fine settimana, per la prima volta nella storia delle fiere, saranno presenti tutte le razze italiane iscritte all'albero genealogico: dagli ovicaprini ai bovini, passando per gli animali da corte fino ad arrivare ai cavalli da lavoro.
Un'occasione più unica che rara, con oltre 200 specie di animali tutte insieme grazie anche alla forte collaborazione con l'Associazione italiana allevatori che gestirà il paddock tra i padiglioni espositivi. Questi i numeri che danno la dimensione di Agriumbria 2021, la fiera dell'agricoltura, della zootecnica e dell'alimentazione, in edizione straordinaria, che fino a domenica 19 settembre sarà al centro del mondo agricolo italiano. Molte le novità, le tendenze e le innovazioni tecniche e tecnologiche che saranno presentate nei diversi settori produttivi.
Un programma di incontri fortemente incentrato su modelli di business e sostenibilità sociale e ambientale delle produzioni realizzato in collaborazione con le organizzazioni regionali di Coldiretti, CIA e Confagricoltura.
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