Evento in partnership con il Consorzio agrario dell’Umbria che punta sull’innovazione di settore - Le imprese agricole hanno potuto testare tutti i mezzi della storica azienda canadese

(AVInews) – Bastia Umbra, 18 set. – Partito da Treviso ad aprile, il Massey Ferguson experience tour ha fatto ora tappa all’Umbriafiere di Bastia Umbra martedì 17 settembre. Grazie all’ormai consolidata partnership con il Consorzio agrario dell’Umbria, la storica azienda canadese produttrice di macchine agricole ha, infatti, individuato in questa regione la location ideale per ospitare l’evento di riferimento per l’intero centro Italia. Da qui, la manifestazione itinerante europea ripartirà per toccare anche Germania, Francia, Polonia, Norvegia, Danimarca e Spagna. Durante la giornata alcune decine di imprenditori agricoli hanno potuto testare di persona tutti i mezzi della gamma Massey Ferguson e conoscerne a fondo le caratteristiche grazie all’assistenza di personale specializzato.

Servizi alle imprese agricole. “Grazie a questa occasione – ha detto il presidente del Consorzio agrario dell’Umbria Albano Agabiti –, abbiamo accolto anche agricoltori provenienti dalle regioni limitrofe alla nostra dando loro l’opportunità di approfondire la conoscenza di queste macchine e soprattutto di capirne al meglio l’utilizzo che se ne può fare. La nostra missione è quella, appunto, di fornire servizi all’agricoltore, assistenza sui mezzi tecnici, sulla gestione delle colture, sul ritiro e sulla valorizzazione dei prodotti, cosa che stiamo facendo anche con i contratti di filiera per dare maggiore valore aggiunto alle imprese”.

Innovazione tecnologica a vantaggio degli agricoltori. “Oggi – ha commentato il responsabile vendite di Massey Ferguson Gianluca Gherardi – gli operatori agricoli sono sempre più attenti alle marginalità generate dalle proprie aziende, marginalità che derivano, in primis, dalla riduzione dei costi: le nostre tecnologie, a partire dalla guida automatica satellitare, hanno proprio l’obiettivo di aiutare le aziende agricole a ridurre i costi di gestione”. “Il valore – ha sottolineato su questo tema Agabiti – bisogna trovarlo, innanzitutto, dal mercato, ma ciò è molto difficile perché, nell’ambito del potere contrattuale, i singoli agricoltori e anche sistemi organizzati come il Consorzio sono troppo piccoli rispetto alla grande distribuzione organizzata e alle multinazionali. Il nostro spazio lo troviamo nella differenziazione, nell’identità territoriale e nella qualità: le corrette tecniche colturali e l’uso della tecnologia, non solo nelle macchine agricole, ma riferita anche all’agricoltura di precisione, consentono all’agricoltore di ottimizzare i costi di produzione, di utilizzare in maniera più equilibrata e corretta i prodotti fitosanitari e i concimi e, quindi, di dare un prodotto finale di qualità, tracciato e garantito al consumatore”.

Nicola Torrini

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