Agricoltura - L'Umbria ha un "petrolio verde", il bosco
SAN LEO BASTIA - Oltre che un bene da conservare, come insostituibile ricchezza dell’ambiente e del territorio, il bosco del prossimo futuro dovrà essere sostenibile e multifunzionale, in grado di svolgere un ruolo importante anche per quanto riguarda la produzione di energia.
È quanto è emerso ieri da un convegno sul tema “Il calore del bosco a casa nostra”, svoltosi a San Leo Bastia nell’ambito della 37esima edizione della “Sagra del Fungo”, per iniziativa della Regione Umbria e della locale Pro-Loco, nel corso del quale, alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini e del sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, sono stati discussi problemi, strategie in atto e prospettive future dell’“energia del bosco”, di quel “petrolio verde” – come è stato chiamato -, di cui l’Umbria è ricca e che attende di essere adeguatamente valorizzato.
Se i boschi cedui producono legna da ardere pari al 90 per cento della produzione forestale, che viene utilizzata per riscaldarsi dal 50 per cento delle famiglie, soltanto una razionale e moderna razionalizzazione della filiera legno-energia può far sviluppare un settore – è stato detto -, in grado di divenire un importante tassello di quella impresa agricola integrata e multifunzionale, che – come ha sottolineato il professor Tommaso Sediari dell’Università di Perugia, concludendo i lavori – rappresenta l’unica strategia economica possibile in un quadro caratterizzato da un legame sempre più stretto fra agricoltura, territorio e ambiente.
Se la filiera legno-energia può contribuire a mantenere posti di lavoro nelle aree montane e collinari e crearne di nuovi, è comunque necessario – hanno sottolineato i relatori Paola Savini e Francesco Grohmann della Regione Umbria – che essa sia realizzata sulla base di un’attenta analisi delle caratteristiche del territorio e della tipologia delle aziende, secondo il criterio del massimo contenimento delle distanze fra le zone di produzione delle biomasse e gli impianti di valorizzazione energetica: va quindi messo a punto un modello organizzativo, capace di coniugare la gestione sostenibile delle foreste, l’uso efficiente delle risorse rinnovabili e lo sviluppo socio-economico del territorio.
“Nell’Anno Internazionale delle Foreste – ha detto nel suo indirizzo di saluto l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini -, abbiamo organizzato una rete di iniziative nei territori, per promuovere il confronto e la circolazione d’informazioni, idee e proposte: l’incontro di oggi, nato in collaborazione con la Pro-Loco e la storica ‘Sagra del Fungo’ di San Leo, ne è un esempio significativo. È una collaborazione non casuale – ha aggiunto -, che sottolinea, nell’attuale dimensione europea dell’agricoltura, il ruolo dei soggetti locali, come le pro-loco, in quanto presìdi storici e socioculturali per la individuazione dei bisogni e la valorizzazione delle vocazioni territoriali”.
Annunciando un nuovo regolamento regionale sul taglio dei boschi, ancora in fase di approvazione, l’assessore Cecchini ha definito essenziale per le imprese puntare sulla diversificazione produttiva, a fronte della riduzione di colture tradizionali come il tabacco, e in questo quadro – ha concluso l’assessore – la filiera legno-energia ha tutte le carte in regola per assicurare nuove fonti di reddito.
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