Finalmente il presidente del consiglio di amministrazione di Italia S.p.a. ha reso note le modalità con cui intende realizzare il tanto decantato pareggio di bilancio, la riduzione delle spese, la crescita, il nuovo miracolo economico insomma. Ovviamente non lo ha illustrato agli inutili parlamentari italiani che dovranno rassegnarsi ben presto a divenire LSU (Lavoratori socialmente utili), ma alla signora Angela Merkel e al Signor Nicholas Sarkozy, rispettivamente presidenti delle più forti France Srl e Deutschland Society, gli unici a poter fornire una valutazione seria di tali riforme.

Il plauso franco tedesco, il termine utilizzato dai proprietari di una parte delle quote azionarie del Belpaese, “riforme strutturali impressionanti”, lasciano presagire che le riunioni dei prossimi consigli dei ministri, i dibattiti parlamentari in programma, l’incontro con i leader di partito di maggioranza e di maggioranza, (non è un errore o una ripetizione ma una constatazione amara), siano nei fatti già avvenuti e che ora il problema sia solo come far digerire l’amara medicina. Qualche succoso scandalo per distrarre la pubblica opinione? Buono per chi si nutre a fette di Repubblica e Ballarò, ma poco sufficiente per chi sta perdendo uno straccio di posto di lavoro. Qualche riforma civile necessaria su cui discutere come lo stato delle carceri o lo ius soli per i bambini immigrati? Atti fondamentali e che avvengono sempre in ritardo, se avvengono, per carità, ma che al massimo riscaldano le pulsazioni di leghisti e forcaioli.

Prima o poi l’algido Supermario dovrà sostantivare queste impressionanti riforme, dovrà tirare fuori gli stessi conti mostrati nel vertice europeo e allora saranno dolori. Proseguirà la lotta per dividersi il numero di viceministri e sottosegretari o ci sarà la fuga dalla barca che affonda? Tutti oggi guardano con favore il fatto che l’Italia sia tornata a sedere in un tavolo di solito riservato per due potenze. E fa effetto sentire Monti parlare di norme da osservare e di regole da rispettare da parte di ogni paese. Fa ancora più scalpore sentir collimare l’idea di Eurobond come frutto di un unificato sistema fiscale, siamo nel territorio metafisico di quello che rese famoso tanti anni fa Aldo Moro, le convergenze parallele. Un incontro di marketing insomma che serve a far risalire l’orgoglio nazionale dalle miserie berlusconiane ma vedono avvicinarsi sempre di più quei colpi di maglio che continuiamo a chiamare macelleria sociale per cui sempre gli stessi pagheranno.

Che ci si prepari a reagire allora, senza contare sulle miserie che allietano il centro sinistra parlamentare ma pensando alla piazza e alla costruzione di vertenze di ampio respiro, anche europee, di classe soprattutto. Si Monti ha pranzato con i potenti ma, non essendosi modificati in pochi giorni i fattori scatenanti della crisi, viene da pensare che il tavolo a 3 serva a dividersi soltanto il conto da pagare.

Fonte: controlacrisi.org

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