PERUGIA - Prevenire danni alla salute derivanti dalle eventuali ondate di caldo eccessivo e che si protrae per giorni. E' con questa finalita' che la Giunta regionale dell'Umbria ha approvato le "linee di azione e direttive per l'emergenza calore" nell'estate 2011, predisposte dalla Regione d'intesa con le prefetture di Perugia e Terni.

Nel Piano, uno strumento di cui la Regione Umbria si dota dall'estate 2003, sono definite le misure di sorveglianza e di risposta da attuare nei periodi in cui le temperature sono particolarmente elevate, uguali o superiori ai 33 gradi, anche in riferimento e secondo le indicazioni del "Sistema nazionale di allarme per la prevenzione dell'impatto delle ondate di calore" realizzato dal Centro di competenza nazionale del Dipartimento della protezione civile.

Sono considerati potenziali soggetti a rischio innanzitutto gli anziani i bambini e i malati. Tutti i giorni della settimana, ad esclusione del sabato e della domenica, fino al 15 settembre, il Servizio protezione civile della Regione Umbria elaborera' il "Bollettino di livello attivazione calore" (pubblicato anche sul sito web del Centro funzionale decentrato della Regione, www.cfumbria.it).

Sono quattro i livelli definiti e che corrispondono a un tipo di rischio per la salute. Si va dallo 0, normale, all'1 di "attenzione", al livello 2 di "allarme" quando sono previste temperature elevate o un'ondata di calore di almeno 48 ore nelle successive 72 ore, fino al livello 3 di "emergenza", in cui le condizioni meteo di rischio sono previste per tre o piu' giorni consecutivi.

Lo "stato di emergenza calore" e' dichiarato con ordinanza del presidente della Giunta regionale e fa scattare servizi per la protezione della popolazione, compresa l'eventuale accoglienza delle persone a rischio in ambienti adeguati, e misure di sorveglianza e assistenza.
 

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