Aeroporto San Francesco: i charter dell’estate verso i paradisi delle vacanze

L'offerta di voli dell'aereoporto San Francesco è la plastica dimostrazione della sua totale inutilità. I costi che comporta la sua apertura in relazione alla scarsità di destinazioni offerte (sono ridole quelle stagionali figuriamoci quelle ordinarie) dimostrano come sia un "non senso" la sua esistenza; almeno per i cittadini/utenti. Certo se poi pensiamo che ciò che conti - costi quanto costi - sia di avere un aereoporto regionale, questo spiega il default dei conti pubblici italiani dei quali evidentemente (lo dico da elettore di sinistra) non si può certamente incolpare solo i governi nazionali di centrodestra giudati da Silvio Berlusconi (che di responasbilità ne hanno molte).

Bisognerebbe chiedere le immediate dimissioni dei vertici della Sase, dei vari assessori che si occupano dell'aereoporto per manifesta incapacità. Ma come è possibile organizzare linee estive che come conseguenza hanno solamente il portare via turisti dall'Umbria e dall'Italia. Non c'è, almeno nell'articolo, riportata una sola linea che punti al percorso inverso, almeno che qualcuno non pensi che da Rodi, Ibiza e le altre destinazioni partiranno frotte di turisti per l'Umbria e l'Italia. Insomma. noi cittadini italiani stiamo pagando il mantenimento di questo e, temo, di altri scali per fare gli interessi turistici ed economici delle località che sono in diretta concorrenza con noi. Pazzesco, semplicemente folle. Dovrebbero andare tutti a casa. Sono degli analfabeti delle politiche turistiche, eppure in Umbria c'è il corso di laurea in Economia del Turismo.