di Nicola Bossi

PERUGIA - I 3milioni 300mila euro che coinfluiranno in tre anni nelle casse dell'aeroporto dell'Umbria per il suo rafforzamento in fatto di rotte e passeggeri erano stati giudicati, ieri, da alcuni analisti economici come l'ennesimo salvataggio di una struttura che deve ancora raggiungere l'autosufficienza finanziaria (cioè con i soldi dei biglietti coprire le spese). Come spiegato ieri sera da Umbrialeft la nuova liquidità finanziaria rappresentava invece  il cambio di passo in positivo per l'aeroporto che quest'anno ha già raggiunto nei primi sette mesi di attività la soglia dei 100mila passeggeri, il 60 per cento in più dell'anno scorso.

La conferma di questo clima positivo è arrivata direttamente dall'ingegnere Mario Fagotti, vertici della Sase, la società che gestisce l'impianto e cuce i rapporti con le compagnie aeree. "Gli oltre 3milioni di euro - ha spiegato Fagotti ad Umbrialeft - sono il frutto del superamento del vecchio 'Trust' che si occupava della promozione dell'Umbria attraverso l'aeroporto. Ora la Camera di Commercio, anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e speriamo di altri enti e associazioni, assolverà a questo ruolo in un momento in cui finalmente l'aeroporto sta con grande entusiasmo conquistando un numero sempre crescente di passeggeri. Non c'è stato nessun rischio di sospensione dei voli durante questo passagio". Tradotto: siamo sulla strada giusta. Lo stesso Fagotti ammette che addirittura siamo al di la delle previsioni iniziali: "per quest'anno avevamo previsto 150-160 mila passeggeri e con questo trend andremo addirittura sopra". 

Il pareggio di bilancio c'è chi lo fissa a 250mila passeggeri l'anno e chi a 280mila. Questo dimostra che siamo vicini all'obiettivo. "Noi restiamo molto ottimisti dato che siamo convinti di poter avere un potenziale da 400-500mila passeggeri all'anno. E in programma stiamo lavorando a 3 linee in più rispetto a quelle attuali. I paesi che ci interessano sono Francia, Olanda e Germania". Tre Paesi che rappresentano insieme all'Inghilterra un bacino importante di turisti che scelgono l'Umbria come metà turistica.  

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