PERUGIA - Il fatto che oggi un rappresentante del Governo abbia annunciato che arriverà a breve il piano nazionale aeroporti non può che farci piacere. A parlare così è Mario Fagotti, presidente della Sase, la società che gestisce lo scalo Perugia-Assisi.

L'aeroporto regionale umbro San Francesco d'Assisi – afferma sicuro - “è uno scalo in piena fase di sviluppo dopo gli investimenti dei soggetti istituzionali locali e le risorse arrivate nell'ambito del 150esimo dell'Unita' d'Italia, e quindi Noi siamo a posto”.

Dalla fine del 2011 al San Francesco è in funzione la nuova struttura, con l'aerostazione ridisegnata da Gae Aulenti, di triplicate dimensioni rispetto alla vecchia: da 1.500 a 4.500 metri quadrati, un nuovo ingresso e un nuovo piazzale di 21.000 metri quadrati con parcheggio da 400 posti e corsie preferenziali per taxi e bus, una caserma dei vigili del fuoco da 4.000 metri quadrati, una palazzina per gli uffici Sase da 1.000 metri quadrati.

“Ci stiamo strutturando sempre di più e meglio come porta d'accesso del resto d'Europa all'Italia centrale”, tiene a ribadire, ricordando che lo scalo umbro “si sta caratterizzando sempre di più con quelle caratteristiche di aeroporto regionale che dovrebbero essere recepite e privilegiate dal piano nazionale di settore”.

“In questa direzione – continua il presidente Sase - abbiamo lavorato negli ultimi cinque, sostenuti in questo soprattutto, ma non solo, dai finanziamenti in primis della Regione, che ha contribuito con oltre 20 milioni, mentre altri 14 milioni sono quelli arrivati dallo Stato con il 150esimo dell'Unita' d'Italia''.

Ora Fagotti lancia un nuovo obiettivo per il San Francesco: “quota 300 mila passeggeri annui entro il 2014, grazie alle varie tratte gia' in essere, come quelle per Londra e Bruxelles, ma anche e soprattutto grazie a quelle in via di inserimento, come Parigi ed in special modo Bergamo, con una ventina di destinazioni conseguenti raggiungibili in tempi brevi”.

Per ultimo un’osservazione su una delle previsioni del piano nazionale, quella che trasferirebbe alle Regioni la gestione degli scali aerei di valenza regionale: “se questa anticipazione verrà confermata – afferma tranquillo - prima arriva il piano, meglio è”.

 

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