BEVAGNA - I Consiglieri Comunali di Bevagna, Tania Fasciani, Mario Lolli, Maurizio Massei membri del direttivo del Comitato per la Difesa dell’Acqua e dell’Aria di Bevagna e il consigliere Michele Bruschi hanno presentato nei giorni scorsi, in modo trasversale, un ordine del giorno, con la susseguente richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, riguardante l’approvazione di misure stringenti per l’arginamento dell’inquinamento delle acque superficiali  interessanti tutto il reticolo idrografico della Marroggia – Alveolo – Teverone - Timia, del Clitumno e dell’Attone.

L’ordine del giorno entra nel merito delle cause che hanno portato all’inquinamento dei fiumi, rilevato dall’Arpa nei suoi rapporti come estremamente critico, ponendo l’attenzione sulla grande antropizzazione industriale e civile che ha interessato l’intera Valle Umbra Sud dagli anni '60-'70 e che ha reso tale sistema idrografico assai fragile e critico, esposto senza tutele ad una serie di azioni talvolta speculative ed affaristiche che ne hanno prodotto l’agonia ambientale; ne è compartecipe sicuramente la gestione politica del modello economico di questi ultimi 30 anni di governo della Valle Sud con l’aumento indiscriminato e incontrollato del peso demografico e industriale della fascia che va da Foligno a Spoleto, con l’aumento del peso artigianale - piccolo industriale e agronomico – zootecnico di alcune zone dislocate fuori della portata della depurazione tradizionale, che hanno di fatto aumentato in maniera esponenziale il livello di inquinanti nelle acque dei fiumi.

I consiglieri nel loro documento analizzano le opportunità di un cambio di rotta, tra l’altro già evidenziate nelle sedi istituzionali delle commissioni provinciali e regionali e nei documenti presentati dal Comitato per la Difesa dell’Acqua e dell’Aria di Bevagna, soprattutto in sede di tavolo interistituzionale del Contratto di Fiume di cui il comitato è parte integrante.

“ Chiediamo che il Consiglio Comunale e l’Amministrazione Comunale si pronuncino in modo unanime sul documento presentato e sui punti fondamentali che riteniamo assolutamente prioritari, soprattutto sulla convocazione urgente di un tavolo di lavoro politico tecnico con  gli organi decisionali regionali e locali, con i sindaci e relativi assessori all’ambiente dei comuni della Valle Umbra Sud - Bevagna, Foligno, Trevi, Spoleto, Montefalco, Campello e Castel Ritaldi-, e con la partecipazione attiva di una rappresentanza delle associazioni e comitati di salvaguardia ambientale della Valle Umbra Sud , per evitare il declassamento del bacino idrografico del Marroggia-Teverone-Timia e allentare la pressione sul Clitumno e intercettare le azioni sporadiche di inquinamento sul torrente Attone soprattutto in tempi di molitura delle olive. L’azione di risanamento e anche le prerogative del Contratto di Fiume diventano vane se l’obiettivo del recupero dello stato qualitativo dei nostri fiumi parte con l’handicap di una classificazione negativa che darebbe ad ognuno, probabilmente, l’alibi di ritardare l’azione globale di bonifica ed evitare di porre il problema tra le assolute priorità di intervento.

Lo stesso tavolo di lavoro deve promuovere urgentemente la condivisione di un protocollo di intesa tra i comuni di Bevagna, Foligno, Trevi, Spoleto, Montefalco, Campello e Castel Ritaldi, per avviare un’azione comune della mappatura, la messa in rete e quindi il controllo generale degli scarichi legali e deterrente per gli scarichi abusivi di qualsiasi natura e gli scarichi abusivi sugli scarichi legalizzati, e concertare con ciò politiche comuni di tutela di tutti i fiumi e di tutte le economie del comprensorio.

A tale scopo è indispensabile che lo stesso tavolo di lavoro sviluppi e condivida un nuovo progetto di monitoraggio dell’asta fluviale Marroggia-Teverone-Timia-Alveolo e del suo bacino che prenda in esame le vere fonti inquinanti, ponendo centraline in punti strategici e indicativi. Le centraline poste a valle, come sono oggi ubicate e come risulta dal progetto di nuovo monitoraggio presentato dall’ARPA a Bevagna e condiviso da un parere della Giunta Comunale, accorpando in sé il concetto di diluizione, non indicano la fonte del problema e minimizzano la presenza di residui tossici nei fiumi.

Chiediamo oltretutto che la delibera complessiva venga trasmessa a tutti i comuni della Valle Umbra Sud, per l’approvazione nei rispettivi consigli comunali, e quindi dimostrare e confermare la totale aderenza all’idea di potere e dovere risolvere comunemente il problema dell’inquinamento di questi fiumi, fuori dalle logiche campanilistiche e mossi dall’interesse pubblico. Non c'è da difendere nessuno in questi casi, nessuno uomo e nessun partito, poiché non c'è nessun fondamento politico, nessuna ragione economica e nessun diritto di impresa che possano giustificare uno scempio simile: un omicidio ambientale che determinerà la nostra salute,  la nostra vita e la vita dei nostri figli e dei nostri nipoti ”.

“Occorre ricordare che la presentazione dell’ordine del giorno in Consiglio Comunale segue altre iniziative prese dal Comitato per la Difesa dell’Acqua e dell’Aria di Bevagna relative all’inquinamento dei fiumi e delle acque superficiali tese ad impegnare la politica, le istituzioni e i cittadini in una discussione che porti alla relativa risoluzione del problema. Abbiamo iniziato portando il problema sul tavolo comunale, successivamente nelle commissioni provinciali e regionali, parlato con assessori di vario livello fino all’assessore regionale con delega alle politiche ambientali e ai responsabili massimi degli enti e delle agenzie regionali di controllo e repressione dell’inquinamento. Abbiano portato il problema e la nostra documentazione sul tavolo interistituzionale del Contratto di Fiume Topino-Clitumno-Marroggia fino a giungere all’atto formale di depositare la documentazione e i progetti che certificano di fatto, se ce ne fosse bisogno, il livello critico e drammatico dell’inquinamento e del pericolo connesso, sul tavolo di Comune di Bevagna, assessorati all’ambiente di Provincia e Regione Umbria, dei Carabinieri del Noe della Regione Umbria, dei massimi dirigenti dell’Arpa della Regione dell’Umbria, della Provincia di Perugia e del dipartimento Arpa Foligno Spoleto, della Polizia municipale di Bevagna, dei carabinieri di Bevagna e Foligno, dell’Agenzia regionale Forestale dello Stato, del Consorzio di bonificazione umbra. Il Comitato per la Difesa dell’Acqua e dell’Aria di Bevagna ha inoltre promosso la condivisione di un documento unitario redatto da oltre venti di associazioni di tutta la Valle Umbra Sud per chiedere alle Amministrazioni Comunali prese di posizioni rapide e decise e unitarie per porre un argine al tragico fenomeno. A breve, oltre a ciò, nelle opportune sedi della magistratura competente, verrà presentato un esposto denuncia contro ignoti per disastro ambientale colposo"

“Siamo convinti, dicono in coro i quattro consiglieri, che la natura del problema induca ad una serena presa di coscienza da parte di tutte le componenti presenti in Consiglio Comunale, senza se e senza ma, con l’obbiettivo finalmente di scalfire l’apatia e le titubanze e portare il problema ad una risoluzione effettiva”.

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