In Italia una famiglia di 4 persone paga in media all’anno 323 euro per il consumo di acqua (di circa 200 m3), cioè circa 1,62 euro per m3. Nel 2012 la bolletta dell’acqua è aumentata del 7,8% rispetto al 2011, ma il confronto con il 2000 lascia di stucco: l’aumento è stato del 61%, a fonte di un’inflazione del 28%. Sono i dati che emergono dall’XI indagine nazionale sulle tariffe del servizio idrico integrato, realizzata dal Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione Federconsumatori, presentata oggi nell’ambito di un convegno a Firenze.

A determinare il totale dei costi in bolletta concorrono 5 diverse componenti: la quota fissa, il costo del servizio acquedottistico; il costo del servizio di fognatura, il costo del servizio di depurazione e l’Iva (pari al 10% dell’imponibile). Mediamente la quota fissa rappresenta il 7% della bolletta per un costo medio di 21,29 euro; il costo del servizio acquedotto rappresenta mediamente il 53% del totale per un costo medio di 154 euro; il costo del servizio di fognatura è pari al 13% del totale per un importo di 37 euro e la depurazione è mediamente pari al 27% del totale per un importo medio di 82 euro.

Il primato delle città più care spetta alla Toscana, con Firenze, Pistoia e Prato pari merito al 1° posto, il 2° posto spetta ad Arezzo ed il 3° a Grosseto. Le città meno care, invece, sono Milano, Isernia, Catanzaro, Campobasso e Caserta.

La macro area con la bolletta più elevata è il Centro Italia, a seguire il nord-est, il sud-isole e per ultimo il nord-ovest.

“La nostra Associazione, oltre al concreto e costante impegno per far rispettare quanto deciso dai cittadini attraverso il referendum, da anni rivendica che venga varata la nuova Tariffa sociale per il servizio idrico e che vi sia il più ampio confronto possibile con i rappresentanti dei cittadini sulle tariffe, sulle carte dei servizi, nonché sui regolamenti e piani di investimento – ha dichiarato Mauro Zanini Vice Presidente Federconsumatori – Riteniamo che nel 2013 l’impatto sulla bolletta dell’acqua sarà in linea con la media degli aumenti registrati negli ultimi anni: cioé, il doppio rispetto al tasso di inflazione”.

Fonte: controlacrisi.org

Condividi