PERUGIA - Mai avremmo potuto immaginare che il primo provvedimento della Fase 2 del Sindaco di Perugia sarebbe stato quello di revocare l’accoglienza e “restituire alla strada” i senza fissa dimora.

L’ordinanza di oggi è irragionevole, visto che neppure indica alternative valide per la presa in carico di queste persone, durante la fase di emergenza e sino ad oggi accolte durante il giorno nel circolo e per la notte nella palestra di Sant’Erminio.

Ma è anche un’inaccettabile “scorciatoia” ed il prevedibile epilogo della “non gestione” della situazione, posto che lo stesso Comune di Perugia, invitato più volte ad intervenire nelle scorse settimane sia dai residenti che dal capogruppo PD in Consiglio comunale Sarah Bistocchi, nessuna iniziativa ha ritenuto di assumere ed ha preferito mettere i problemi sotto il tappeto.

Un provvedimento intempestivo e contraddittorio, visto che l’emergenza sanitaria, pur in netto miglioramento nel nostro territorio, non è affatto superata e le relative misure restrittive resteranno tali per legge sino al 3 maggio.

Chiediamo pertanto al sindaco di revocare la frettolosa e immotivata ordinanza di oggi e di utilizzare i giorni da qui al 3 maggio per meglio valutare, monitorare e ponderare la situazione, per assumere con l’urgenza del caso, insieme con la Protezione Civile, le autorità competenti e le associazioni di volontariato impegnate nell’accoglienza, ogni iniziativa volta a garantire i più elevati standard sanitari, di sicurezza e di controllo della situazione, colpevolmente sfuggita di mano. E per predisporre, prima di ogni altra decisione, un’alternativa valida per la presa in carico dei bisognosi.

Ci uniamo all’appello di numerose associazioni e alla richiesta delle opposizioni a Palazzo dei Priori, chiedendo anche alle autorità alle quali l’ordinanza è indirizzata, a cominciare dal Prefetto, di garantire fino al 3 maggio il rispetto della legge.

 

 

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