Abusi edilizi nei boschi di Magione: Italia Nostra sarà parte civile
PERUGIA - Dopo il sequestro delle villette e del Piano regolatore di Magione, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Perugia, giudizio nel quale Italia Nostra si costituirà parte civile.
E’ dal 2007 che Italia Nostra denuncia la grave vicenda delle costruzioni nei boschi umbri e, nonostante due sentenze della Corte di Cassazione del 2010 che hanno stabilito che nei boschi umbri vige il divieto assoluto di edificabilità, nelle amministrazioni locali si è continuato come prima.
Tanto che, è bene ricordarlo, nella legge regionale n.8 del 2011 era stata infilata, all’insaputa degli stessi consiglieri regionali che poi l’hanno votata all’unanimità, una norma che sanava gli abusi edilizi nei boschi.
Dopo le inutili proteste a livello locale, Italia Nostra di Perugia si è vista costretta a rivolgersi al Governo per chiedere di impugnare la norma davanti alla Corte costituzionale, come poi puntualmente è avvenuto con l’udienza fissata per il 3 luglio 2012. Però prima di tale udienza, il 5 aprile dello scorso anno, la norma è stata abrogata dal Consiglio regionale nonostante il parere contrario dell’assessore Rometti.
Ora, dopo la Corte di Cassazione, anche la Procura della Repubblica riconosce la fondatezza della denuncia di Italia Nostra.
In questa grave vicenda di speculazione edilizia, distruzione di boschi, sanatorie nascoste, amministrazioni pubbliche che disattendono le sentenze della Corte di cassazione e consiglieri regionali che votano norme senza conoscerne il reale contenuto, finalmente la Procura della repubblica ha individuato il nome di qualche responsabile.
La magistratura sta quindi facendo il suo mestiere. Possibile che invece non si riescano a trovare i responsabili politici ed amministrativi di tutta questa brutta storia?
Dopo la petizione al Consiglio regionale di Italia Nostra è emerso che:
(1) il consigliere regionale che ha inserito all’ultimo momento la norma sulla sanatoria nei boschi è Gianfranco Chiacchieroni, presidente della Prima Commissione consiliare;
(2) l’assessore regionale che ha difeso la sanatoria è l’assessore all’ambiente Silvano Rometti;
(3) il responsabile dell’Attività in materia urbanistica della Regione Umbria è Nazareno Annetti il quale è contemporaneamente assessore al Comune di Magione.
Siccome i nomi sono noti, resta solo da capire perché nessun Consigliere regionale abbia chiesto le dimissioni o la rotazione degli incarichi dei responsabili, nonostante gli stessi consiglieri regionali abbiano riconosciuto di essere stati tratti in errore quando hanno approvato la norma sulla sanatoria.
Urbano Barelli
Presidente di Italia Nostra di Perugia
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