PERUGIA - Ciò a cui stiamo assistendo in questi giorni è un attacco frontale ai diritti delle donne. Non ci sono altre parole per descrivere le recenti decisioni del nuovo governo della Regione Umbria, che ha intrapreso una strada che ci riporta indietro negli anni e che vuole negare la libertà alle donne.

La decisione di abolire la delibera del 2018 sull’interruzione volontaria di gravidanza è un atto gravissimo, intrapreso in una regione che era all’avanguardia in tema di salute non solo riproduttiva dagli anni ’70. In Umbria l’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) farmacologica è consentita solo negli ospedali di Pantalla, Orvieto e Narni, mentre non è mai stata organizzata a Terni e Perugia, i principali ospedali della Regione e gli unici universitari, dove poche IVG sono possibili solo tramite intervento chirurgico e con attese medie di 3 settimane.

Con la delibera approvata nel 2018, dopo 8 anni di battaglie, era possibile ottenere l’IVG medica con un percorso meno invasivo e più facile per le vite delle donne. Alcuni giorni fa la Giunta leghista di Donatella Tesei ha abrogato quella delibera: ora le donne saranno costrette ad un ricovero ospedaliero di 3 giorni e non avranno ancora nulla a Perugia o Terni. Ciò genererà un percorso complesso e ristretto solo alle 7 settimane, aumentando di 5 volte i costi per il sistema sanitario.

Per questo chiediamo l’immediato ripristino della delibera del 2018, ampliando la somministrazione dell’IVG farmacologica anche agli ospedali di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Branca. Pretendiamo inoltre che si dia piena applicazione alla legge 194, che all’art 2 garantisce la contraccezione GRATIS; che negli ospedali venga sempre garantita la presenza di medici non obiettori e che vengano aumentati gli organici nei consultori, di cui chiediamo il ripristino visto che sono stati ormai sotto-finanziati e quasi del tutto abbandonati a loro stessi da anni.

Al Governo nazionale chiediamo che si possa dare la RU nei Consultori ben organizzati (art 8/194) estendendo il trattamento farmacologico da 7 a 9 settimane come nel resto d’Europa.

Pretendiamo che siano garantiti alle donne il diritto all’autodeterminazione e alla libera scelta, non siamo dispost* a tollerare la retromarcia imposta da Simone Pillon, che da anni lavora per rimuovere i diritti duramente conquistati dalle donne, o l’On. Franco Zaffini, incapace di distinguere un trattamento di IVG dalla contraccezione d’urgenza (pillola del giorno dopo).

La stessa Presidente delle Regione si è mostrata più volte impreparata sui servizi e sulla situazione in cui versa la regione che dovrebbe governare. Non siamo disposti a far pagare alle donne l’incapacità e l’inadeguatezza dell’attuale maggioranza, né tanto meno siamo disposti a cedere a spinte reazionarie che vorrebbero far tornare l’Umbria nel passato, ad un tempo in cui le donne non erano libere di decidere sulla propria vita.

Questa classe politica non è all’altezza del compito che dovrebbe ricoprire. Per questo giovedì 25, in concomitanza con il Consiglio Regionale, saremo in Piazza Italia dalle ore 10.00 per contestare le recenti delibere della Giunta Tesei, per rivendicare che nessuno deve osare toccare i diritti delle donne.

Aderiscono e promuovono il Sit-in: Altrascuola Rete degli Studenti Medi Umbria ANPI Coordinamento Donne Terni ANPI Umbria Articolo 1 Umbria CGIL Umbria Civiltà Laica Terni Coordinamento Donne CISL Umbria Coscienza Verde Democratiche Umbre Foligno in Comune Giovani Comunisti/e Perugia Giovani Democratici dell’Umbria Gylania Idee persone Perugia Omphalos LGBTI Partito Democratico Umbria Perugia Città in Comune Radicali italiani Radicali Perugia “Giovanni Nuvoli” Rifondazione Comunista Federazione di Perugia Sinistra Civica Verde Sinistra Italiana Umbria Sinistra Universitaria UDU Perugia Terni Donne Terni Valley UDI Unione Donne in Italia Perugia + Europa + Europa Perugia

Condividi